I dodici brani di “Muscolo cuore” sono incentrati su un rock di facile presa, allestito con sonorità dozzinali
A fidarsi soltanto della copertina, verrebbe da accostare il nuovo album degli Alcova a “Pop’n’gum” della band francese Superbus e di attendersi, quindi, canzoni incentrate su un pop-rock frizzante ed originale. Invece, alla fine, la cover rappresenta l’unica affinità tra i due dischi: anzitutto per le diverse velleità delle band, ma soprattutto perché gli Alcova si dimostrano ben lontani dal concetto di originalità.
I dodici brani di “Muscolo cuore” sono, infatti, incentrati su un rock di facile presa, allestito con sonorità dozzinali e solo parzialmente sferzato da inserti elettronici e spunti chitarristici. Ed anche i testi seguono la scia tracciata dalle musiche ed infatti spesso trascendono in banalità (“Come stai, come stai – sono sempre in mezzo ai guai – lo sai, lo sai, lo sai che non è colpa mia - è solo un po’ di follia – o forse una mania … E’ colpa della gente – sì della gente che – non è divertente”) e sono interpretati con una voce decisamente ridondante e a tratti troppo stridente.
Come si sarà capito, non sono proprio riuscito a digerire questo disco e quindi il mio personale giudizio è negativo; mi auguro tuttavia che gli Alcova giudichino questa mia bocciatura soltanto un incidente di percorso e possano presto dimostrarmi, con i fatti, le loro qualità.
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La recensione Muscolo Cuore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-11-25 00:00:00
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