I Six Red Carperts ci provano. Provano a scavare e scovare qualcosa di interessante in un genere che non sempre brilla per originalità e creatività. Dopo un EP escono con il loro primo lavoro completo, dal nome onirico "Nightmares + Lullabies", 13 tracce che colpiscono immediatamente, restano nelle orecchie, e poco dopo ti ritrovi a canticchiarle per strada senza quasi accorgertene. Ci mettono tutta loro ispirazione, la voglia, la grinta e una buona produzione. Quel che ne esce è un bel disco, che riesce a unire le loro tante sfumature. Fanno un rock a volte delicato come quello dei Radiohead, altre duro ed energico - stile primi anni 90 - condito sapientemente con una mai invasiva dose di elettronica. Un piacevole alternarsi di incubi e ninnananne, come dice il titolo. Il brano migliore è "Deep down in water", lenta e coninvolgente. "Here's to the Nightmare" è forte e decisa, ricorda un pò gli Stone Temple Pilots. "Asphalt song" con la sua dolcezza chiude a dovere l'album. I Six Red Carperts ci provano e riescono: hanno qualcosa da dire, e lo dicono bene. Bravi.
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