Trovare il coraggio di guardare in faccia la disillusione e la malinconia che da un momento all'altro possono prendere il controllo sulla quotidianità, fissare dritto negli occhi il passato, e uno sguardo sempre attento per non lasciarsi sprofondare nell'oceano di tutti i giorni: farsi trasportare passivamente dalla corrente può fare più male che scegliere istintivamente di seguire una direzione precisa. Quaranta minuti scarsi ma che potrebbero continuare all'infinito senza perdere intensità e immediatezza, questo hardcore profondo ed emotivo si stempera in melodie trascinanti che evocano, senza rovinarne il ricordo, quel punk rock che, dalla California alla Svezia, è riuscito a fuoriuscire dalle piste da skateboard per entrare nella vita e nei cuori di tante persone. Dopo un minuto di ascolto le carte in tavola sono già tutte scoperte: ritmi veloci ma non sempre forsennati, corde del basso fatte vibrare con forza per dare il colore ai battiti e chitarra che accompagna la voce pulita con sferzate taglienti e incisive. Il tutto è confezionato in maniera pregevole da una produzione che cerca costantemente la perfezione.
Gli Argetti - non al debutto ma comunque alla prima prova importante della loro carriera - si misurano con la sfrontatezza ruvida dell'hardcore melodico e i sentimentalismi malinconici dell'emo-core di fine anni 90; "niente di così nuovo", potrebbe dire qualcuno, ma parlare di un suono ripetitivo sarebbe inutile, scontato e snob, ridicolo quanto una salottiera polemica da intellettuale televisivo. Il giovane quartetto vicentino con sincera determinazione e la giusta attitudine riesce a imporsi e farsi notare senza cercare di fare l'occhiolino alla moda del momento. Imperdibili per chi si nutre di questa musica da anni ma consigliatissimi a tutti quelli che hanno bisogno di lasciarsi trasportare da una scossa forte.
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La recensione Flags of Karma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-23 00:00:00
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