Poca voce, poco testo, solo il respiro affannato (ma talvolta più pacato) di una musica apparentemente impegnata in una lunga jam session di trenta minuti.
Due chitarre e una batteria. Quello degli Ancher è un pentagramma essenziale. Suoni dosati, incastonati come lego. Gli arrangiamenti prendono piede in sostanza da sonorità tra lo sperimentale ed il post-rock, amalgamate con accenni blues e digressioni pop. Risultato è un pentagramma tumultuoso ed inquieto, esclusivamente strumentale ed astenuto da eventuali intromissioni vocali (tranne rari interventi che sono sussurri sgualciti).
"Grembiule" è un lavoro compatto. Deciso. Corposo. Sa cosa vuole dalla musica. E lo ottiene in pieno. Sei tracce tra perdizioni power e dormiveglia dopo l'isteria.
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La recensione Grembiule di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-03 00:00:00
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