Tempeste ormonali e pomeriggi d'autogestione al liceo. Discoteche al sabato e merende davanti ad Mtv. Chewing-gum a cancellare l'alito di fumo, ché ai miei ancora non l'ho detto. Il "Yeah Time" di Nena è un patinatissimo pop-punk adolescenziale fatto di tanti, troppi, rimandi ai No Doubt più sputtanati.
Pezzi altamente canticchiabili, accelerazioni power-pop, ruvidi intermezzi punk e, persino, marcette da fischiettare: gli ingredienti per piacere ai giovanissimi ci sono tutti, e li si esalta con una produzione curata e pulita, a coprire le imperfezioni. Tra tutte, "Hero! at the disco" spicca per un riff capace di strizzare l'occhio a Late of The Pier o Bloc Party. Nena ha una bella voce, ma lo stile di Gwen Stefani è eccessivo, finendo per andare ben oltre la semplice (dichiarata) influenza. Del resto, non si discosta molto nemmeno da band come Paramore o Fall Out Boy.
In nessuno dei brani si arriva ai tre minuti: sarà quell'urgenza punk che da grezza, sporca e urlata che era trent'anni fa è diventata luccicante e deodorata nell'emo. Troppo poco quanto visto finora. Decisamente meglio rimescolare le carte in tavola e aprirsi a nuove sonorità, qualche passo è già stato fatto, in rete ho sentito dei suoi nuovi brani electro/new-wave niente male.
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