Essere romantici non significa solamente scrivere cuore in rima baciata con amore, ma possedere un'innata nobiltà di spirito e far vibrare le corde dell'anima. Nel migliore dei casi riuscendo anche a far scendere una sincera lacrimuccia di commozione. A tale scopo, definizione da manuale a parte, esordire con una famosa ninna nanna per bambini è un buon punto di partenza. Sfatando comune tradizione, benché genovese, Max Manfredi non è avaro, ma prodiga a piene mani emozioni e spunti di riflessione, giusto sottofondo per questo periodo natalizio.
Accanto a "L'ora del dilettante" , brano con verve da manifesto e parlato incalzante, prende vita "Il regno delle fate" piccolo capolavoro, che come una fotografia immortala attimi di una giornata qualunque in una città qualunque dove i protagonisti prendono colore tra un pianoforte e un quartetto d'archi. L'atmosfera da fiaba è stata creata, ma non mancano colpi di scena al ritmo di ballate country o il gruppo di flamenco Almudena che prende il sopravvento per la cantilena gitana "Libeccio". Un brano inghiotte l'altro, piccole perle di diverse sfumature ma della stessa tonalità si perdono nella raffinata maestria di un compositore che non si vergogna a portare avanti una classicità cantautoriale italiana d'altri tempi. Una scrittura fluida è il veicolo per raccontare storie senza annoiare pur non avendo un ritornello canticchiabile, ma impreziosite da un'ispirazione illuminata a cui la ragione riesce a dare poche spiegazioni. E nemmeno servono se l'ascolto regala brividi lungo la schiena, come succede con il gioiello finale "La fiera della Maddalena", chicca stupenda con Fabrizio De Andrè, conterranneo ed estimatore.
Di una bellezza intima, un disco che arrossisce al complimento. E piace, sinceramente.
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La recensione Luna persa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-01-08 00:00:00
COMMENTI (2)
non a caso Faber lo definì "il migliore di tutti" ...