Uomini e donne, vecchi e bambini, questa sera c'è uno spettacolo che non potete perdere. Un menestrello moderno, dalle fattezze di un mago, mette in scena un musical epico che parla di ognuno di voi. Basta guardarlo: Luca Bassanese si conferma artista fuori dagli schemi, senza timore di essere etichettato come un personaggio fuori tempo e senza spazio. Accompagnandosi al poeta Vittorino Curci, voce recitante che negli intramezzi instrada l'ascolto sulla scia di massime filosofiche, propone un nuovo esperimento di teatro canzone alla Giorgio Gaber. Scene rurali dai colori vivaci e riflessioni sulla trittica vita-morte-amore prendono forma innestandosi su strutture musicali tra le più conosciute e amate. Grazie ad un ottimo protagonismo vocale tra attacchi solistici e corali e alla presenza di un'orchestra elastica crea con "Canto" un valzer che veicola il manifesto autobiografico sotteso a tutto il lavoro. Autore versatile, Bassanese passa dal ritmo balcanico inneggiando "Santo subito!" alla ballata solo voce e pianoforte di "Ritorno a casa", e riesce a convogliare in un brano frizzante e incalzante come "L'amore disperato" la saggezza di stampo andreiano e la veracità romana di Daniele Silvestri. La tentazione c'è, ma non si può parlare propriamente di concept album, piuttosto di un'antologia popolare di racconti divisa in atti. Lunga vita al cantastorie!
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