Alla seconda uscita, metronomici anche nelle produzioni oltre che nei ritmi, ecco i Meat For Dogs. Li avevamo lasciati a suonare e sudare nella loro cantinaccia a Catanzaro e li troviamo ancora lì, un anno dopo, col loro punksolare in presa diretta dalle bruciate lande calabre. Leggeri e divertenti. Su il cd e via si balla. Così come nell’omonima opera d’esordio, in questo “Il grande bluff”, i M4D non spostano di un millimetro la rotta, anzi la perfezionano. Trovano fortunatamente una produzione degna di tal nome e il risultato è di sicuro più accattivante. Leggesi: coinvolgente. Per il resto, come già detto, nulla è cambiato. Nessuno stravolgimento consistente. Sempre più Millencolin-dipendenti, sempre più melodici e curati nei testi. Manca giusto un singolo che si stacchi dalla (eccessiva?) omogeneità e dia ai 4 ragazzi la possibilità di farsi conoscere un po’ in giro. Che non è mica cosa improbabile. Davvero a molti ragazzetti e bimbette innamorate degli Offspring e Green Day questo cd suonerebbe nelle orecchie ben volentieri…
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