Non è la prima volta che le mie orecchie si cimentano con il suono dei Neo, trio composto per 2/3 da maschietti (responsabili di chitarre e programmazioni) e per il rimanente terzo da una femminuccia, Chiara, responsabile delle parti canore. La formula musicale di questa band mantovana percorre strade già battute da artisti sempre al bivio tra trip-pop (?!) ed elettronica, tanto che nominare le produzioni dell’austriaca K7 non sembra poi così fuori luogo.
Certo è, però, che i Neo vanno alla ricerca di una personale strada e sembrano riuscire nell’impresa, ma non convincono appieno nella resa complessiva. Intendo cioè dire che “Teso visibilio” e “Tre iene” sono un discreto viatico per ‘mostrarsi’, ma risultano ancora fin troppo acerbe per dire che i nostri abbiamo compiuto il salto di qualità. Ci verrebbe, ad esempio, di consigliare chitarre più sporche, o comunque più ‘trattate’ sulla seconda traccia, e in generale prendersi qualche rischio in più - come forse hanno cercato di fare nel remix di “Teso visibilio”.
E forse anche la voce di Chiara dovrebbe essere impostata in maniera diversa: meno lirica e più ‘fredda’, magari anche sottoposta a vari trattamenti. Comunque, un buon esordio ‘ufficiale’ e un incentivo a continuare nella ricerca: non si sa mai che un giorno…
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