Se avessi dodici anni, gli ormoni impazziti e come idoli musicali i Sonhora, probabilmente mi innamorerei di questo disco. Gli ingredienti per far presa ci sono tutti: chitarre distorte "che fanno rock", melodie che ti si appiccicano addosso senza nessuna pietà, look da superfighi (con tanto di occhiali griffati, gel sui capelli e giacche alla moda), un po' di elettronica per dare un certo sapore futuristico e arpeggi su accordi minori a conferire la giusta dose di pathos. Di sicuro un disco ben registrato, ma ciononostante dal punto di vista artistico rimane un lavoro inutile. I testi sono classici "da diabete", banali e monotematici; la voce è sicuramente gradevole, ma nello sforzo di essere espressiva finisce per risultare patetica e le melodie facilotte sono condite di suoni sintetizzati che, invece di fare da collante o alleggerire il tutto, impastano i pezzi di un'ulteriore patina fastidiosamente dolciastra, pesante e fuori luogo. Nient'altro che musica di plastica, che ad un orecchio esperto non può che suonare falsa e pretenziosa. Ciò che mi atterrisce è che siamo sicuramente di fronte ad un probabile nuovo fenomeno da classifica. Insomma, esattamente ciò di cui il panorama italiano non aveva per niente bisogno.
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La recensione Sanguemiele di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-13 00:00:00
COMMENTI (1)
Cara Shadia, mi chiamo Davide e sono il produttore artistico della band "INUTILE" degli "ULTIMA". Inizialmente non volevo risponderti, accettando così la tua critica, come sono solito fare con grande umiltà, come la musica mi ha insegnato.
Poi ho riflettutto e ho pensato che non c'era niente di costruttivo nelle tue parole, se non la voglia di autocelebrarsi e di attaccare e distruggere a priori quello che si definisce "COMMERCIALE".
Chissà perchè questa parola a quelli come te fa così tanto schifo?!?
Per quanto mi riguarda, la canzone è fatta di strofa e ritornello e questo non l'ho inventato io ma i Beatles ed altri prima di loro.
Ciò che mi ATTERRISCE è vedere che c'è ancora gente che ascoltando due tracce di un disco (perchè così hai fatto tu) gioca a fare il produttore e parla di musica di plastica, di patina dolciastra, di sapore futuristico....ma cosa vuoi dire? Fammi capire una cosa, chi cerca di vendere i dischi deve essere per forza un coglione e un opportunista?
Se tu avessi ascoltato bene questo album, avresti capito che, punto primo, il target non è quello dei Sonhora, ma al limite quello dei negramaro o di band analoghe (i dodicenni ascoltano ben altre cose, e anch'essi andrebbero rispettati come fruitori di musica),
punto secondo, avresti capito che questo disco non è di plastica, al limite diabetico, per usare termini a te congeniali, ma non di plastica.
Ti saluto augurandomi che il finale della tua recensione possa al più presto avverarsi
e che gli "ULTIMA" possano quanto prima diventare un FENOMENO DA CLASSIFICA!
BUON LAVORO
Davide Maggioni.