Temple Rents Welcome to felicity 2008 -

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Per i Temple Rents vale la stessa formula scontata che imprigiona ormai da un po' gran parte dei gruppi punk rock. L'impostazione melodica poggia in modo ragionato su un tappeto decisamente hard, grintoso, pompato quanto basta per cacciarli fuori dal tunnel californiano. "Welcome to felicity" è un album d'esordio che trova alcune defezioni, ma trova soprattutto una personalità da parte del gruppo. È vero infatti che a volte i pezzi arrivano al tuo orecchio ancor prima di uscire dalle casse, prevedibilmente prevedibili. Ma è anche vero che la strada che a loro piace si intuisce, e non è poco. Voglio dire, hanno chiaro cosa vogliono e questo già è abbastanza: suoni dinamici, strutture molto semplici e pulite, coordinate tra ritornelli pop e ruvidezze. Tecnica quasi metal per precisione negli assoli, per la pulizia di un suono evidentemente curato. E non a caso è Darian Rundall (già al lavoro con Pennywise, Suicidal Tendencies, US Bombs, Yellowcard) ad aver contribuito alla realizzazione del lavoro.

Un disco buono, se vi accontentate del buono. Da cui però puoi tranquillamente distrarti. Che puoi decidere tranquillamente di non sentire più, e nessuno ti verrà a dire che hai sbagliato. Un disco che abbonda di molto, ma manca di qualcosa. Perché sono giovani (ma già più maturi rispetto a molti altri compagni di scuola) e per questo non mettetegli il pepe al culo.

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La recensione Welcome to felicity di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-19 00:00:00

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