collettivo Ginsberg I refuse to give up my obsession 2008 - Rock, Blues, Alternativo

I refuse to give up my obsession precedente precedente

Come è stato scritto anche dal gruppo, i nomi di Tom Waits e Nick Cave sono dei veri punti di riferimento ai quali la band rimane ben attaccata, per affetto, per devozione o "solo" per amore. Sono due nomi pesanti, ai quali la band offre un tributo sonoro e malinconico che non ha il sapore del plagio ma quello dolce e condivisibile della citazione. Tutto l'album risuona come musica maledetta, senza regole, accompagnata quasi distrattamente da una band disinvolta che regala spazio alla voce mista di ruggine e miele di Cristian Fanti. Il Collettivo Ginsberg si diverte a giocare, affrontando con allegria e spensieratezza un'arte che troppe volte viene presa sul serio da chi la musica non la sa fare. L'atmosfera live di questa registrazione la si può ritrovare nella coda di "The ballad of greengrey village lovers", dove sembra di vedere la band insieme ad amici cantare e bere attorno al microfono disinteressandosi completamente del fatto che quello che stanno strimpellando verrà ascoltato da terzi. Insomma, ascoltando questo album non ci sbrilluccicheranno gli occhi per aver sentito suoni moderni o trovate innovative, ma ci ritroveremo improvvisamente assaliti da atmosfere passate, piacevoli e rassicuranti. "I refuse to give up my obsession" è una perla malinconica utile ad abbracciare l'inverno che sta arrivando.

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La recensione I refuse to give up my obsession di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-27 00:00:00

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