Non è facile fare un buon disco reggae/ska, c'è il rischio che gli Spaghetti Skank risultino ripetitivi alle mie orecchie, come uno tanti lavori "modesti" che ho sentito ultimamente. Per fortuna i miei pregiudizi cadono di fronte ad un prodotto di buon livello che offre spunti davvero interessanti. Primo fra tutti il fatto di avere come caratteristica dominante l'estemporaneità propria del jazz, con una capacità di improvvisare temi e ritmi che lascia davvero stupiti. Senza ovviamente perdere un gusto pop di fondo. La canzone che più di tutte colpisce è "In The City", con in finale una citazione da "Il Buono, il Brutto, il Cattivo". Il cd ha però un unico, grandissimo, difetto: la pronuncia in inglese proprio non va. Non si avvicina neanche all'americano-jamaicano e il risultato è poco credibile, troppo maccheronico. E' consigliata qualche lezione con un'insegnante madrelingua.
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