Fare cover è tutt'altro che facile, soprattutto se si desidera prendere hit davvero note e plasmarle a propria immagine e somiglianza. Banjo Or Freakout (ovvero Alessio Natalizia dei Disco Drive) pesca ovunque - artisti super mainstream come Amy Winehouse o Kate Nash, band ormai consolidate come Radiohead e Tv On The Radio e nomi "emergenti" come i Vampire Weekend, i Battles o Burial – e sembra voler dire: questo, oggi, è il pop. E poi aggiunge alcuni grandi gruppi del passato – Sonic Youth, Velvet Underground, Pavement – compilando così una tracklist varia dove vecchie e nuove icone hanno sostanzialmente lo stesso peso. L'importante diventa il come queste canzoni vengono rifatte: "Covers", appena dopo i primi ascolti, si trasforma in un album di inediti. BoF immerge le voci nei delay, usa a loop rubati altrove, filtra tutto in cascate di effetti. Ne escono ballate tribali che vanno dagli Animal Collective al folk apocalittico. E se davvero ogni brano è stato registrato in un'unica take vuol dire che ha talento da vendere. Un disco che si presenta come un lavoro a bassa fedeltà ma con in più quella scintilla geniale che lo allontana da ogni genere o etichetta. Pura istintività creativa. Una delle uscite più interessanti del 2008.
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La recensione Covers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-12-23 00:00:00
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