Era importante battere un colpo. Far sapere a tutti che il progetto esiste ancora. E macina valvole, chitarre e distorsioni con la stessa foga di sempre. Ché due strike consecutivi (il demo eponimo e il successivo "La Stanza di Swedenborg") non erano frutto del caso ma di una (pre)potenza artistica e di un gusto melodico non comuni. I Vanessa Van Basten tornano allora con due lunghissimi brani inediti, "Psygnosis Ep", in edizione limitata di 500 copie. E fanno un gran baccano.
"Tutto avanti all'indietro", dicono nel titolo del primo pezzo. I Van Basten, che ai tempi dell'esordio dichiaravano di non aver voglia di fare concerti dal vivo, ripartono stavolta come una vera band e non come un duo. E questo si sente nelle strutture dei pezzi, decisamente più libere e psichedeliche rispetto alle rigidi esplosioni metal che avevamo conosciuto precedentemente. E allora le chitarre allungano feedback come se fossero elastici sonici tesi allo spasimo, mentre il resto del gruppo imposta un retroterra sonoro granitico e claustrofobico. "Psygnosis Ep" ne guadagna così – se possibile – in impatto e in coesione strumentale, nonostante lo stile resta sempre lo stesso: musica pesante priva di corde vocali, con melodie che richiamano l'epica out of time del post rock.
All'orizzonte si profila un nuovo disco dei Vanessa Van Basten, che a quanto pare avrà una lavorazione più in linea con i vecchi album. Ma qui, intanto, continua a essere un gran bell'ascoltare.
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La recensione Psygnosis Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-01-05 00:00:00
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