Si era detto della meraviglia che aveva accompagnato il precedente disco dei Flap, "A Poor Story". Un ritorno di fiamma verso il post rock. Il gioco dei crescendo e dei delay che tracciava vecchi orizzonti stilistici per grandi emozioni sonore. Perché ci vuole stile per raccontare l'antica storia di riverberi e malinconie senza che la noia prenda il sopravvento sulla pelle d'oca. E i Flap di stile ne hanno parecchio. Aspettative alte, dunque, per "Trees Are Talking While Birds Are Singing". Che parte bene con il ritmo saltellante di "Alice", una musica che è uno sbocciare improvviso e anticipato di primavera. Se gli Smashing Pumpkins avessero fatto post rock, probabilmente avrebbero suonato proprio così.
Poi però il lavoro sembra normalizzarsi verso una sorta di routine emotiva che rischia di essere fatale. "Warm Morning" soffre di una pesantezza espressiva che lascia perplessi. Calca la mano su atmosfere decisamente drammatiche senza però riuscire a trasmettere nulla che non sia la sensazione di ascoltare un esercizio di stile. Riff rocciosi e batterie cadenzate che come pachidermi immusoniti s'incamminano nella solita nebbia di Glasgow. Peggio ancora va con "Férmo 2", che vede Bob Corn alla voce. Un'insipida ballatona da accendini rivolti al cielo, con un testo tanto breve quanto banale ("I see your smile brighter than ever, and now I'm happy going home").
Per fortuna il trio si riprende da queste sbandate: riesce a infilare infatti belle schizofrenie germogliate dai Tortoise ("Crushed Into The Ceiling") e soluzioni chitarristiche affascinanti ("News From The Broken World"). Fatti i dovuti conti, i Flap si riconfermano come una buona band. C'è solo da sperare che per il prossimo passo discografico riescano a mettere maggiormente a fuoco le qualità che abbiamo imparato ad apprezzare in loro.
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La recensione Trees Are Talking While Birds Are Singing di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-02-18 00:00:00
COMMENTI (1)
ours favorite alchoolic heroes !!!