Mercury Drops
Love Is The End 2009 - Pop, Indie

Love Is The End

Con i Mercury Drops si approda su un altro pianeta. "Love Is The End" è un brillante esordio: sia per la complessità degli accordi e delle strutture delle canzoni, sia, paradossalmente, per la facilità con cui questa musica arriva dritto alle orecchie e al cuore di chi ascolta. I riff psichedelici di "A Girl", "2 Drops" o "My Mother Told Me" catturano con atmosfere oniriche ma al contempo decise e coinvolgenti, mentre "Lemons Are Kisses" e "Boys" trascinano sul dancefloor con ritmi danzerecci e ritornelli che restano in testa facilmente. "Bye Bye Candy Candy" è curiosa, parla dei ricordi di un'infanzia perduta e rimpianta. E non manca ovviamente la ballad strappalacrime: "Love Is The End", con quel suo sapore apocalittico. Meno convincente è "Eisbaer", cover dei Grauzone, che perde il fascino electro-post-punk della versione originale e allo stesso tempo si discosta troppo dallo stile dei MD.

Nei testi i veri punti di forza sono le metafore: la neve diventa simbolo di salvezza in "Yule"; la ragazza protagonista di "A Girl" altri non è che l'Italia ("Her name is Italy… She is a whore and everyone's her son!"); in "Love Is The End" l'amore è rappresentato da un sole infuocato che distrugge tutto. I I Mercury Drops sono certamente diversi dal comune, potrei citarvi molte infulenze - gli anni 70 di David Bowie, l'emeticità di Brian Eno - ma il risultato è senza dubbio nuovo e slegato dai soliti canoni indie-rock. Potrebbero davvero sedurre molte menti, non sono italiane. Gli auguro un successo che superi i confini nazionali.

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