Quanti di voi sono stati al centro di un pogo? Di quelli veri dico, non delle spintine tra liceali ubriachi dopo un Long Island. Ok, iniziamo con la definizione canonica di questo evento sociale: ballo collettivo nato alla fine degli anni '70 che consisteva sulle prime nel saltare sul posto e poi nel darsi spallate, facendo così conoscenza e nel contempo andando contro il sistema. Tipico degli ambienti punk e metal, questo ballo si è poi suddiviso in varie tipologie e derivazioni: mosh (spinte ed altro contatto fisico), wall of death (due sezioni di pubblico si fronteggiano, separate da uno spazio di qualche metro e poi si corrono incontro, scontrandosi), stage diving (tuffarsi sulla folla e farsi sollevare dalle mani del pubblico), circle pit (in cui la folla si mette in cerchio, lasciando un vuoto al centro nel quale i giovani si danno mazzate).
Una volta capito questo, vediamo come fare per preservare un minimo d'etichetta e non mandare i nostri amici al pronto soccorso ogni volta che vogliamo pogare:
Rialzare i caduti
Ok non siamo in guerra, ma il principio è lo stesso: se un vostro amico, conoscente oppure un estraneo cade sotto le spallate nemiche, sarà d'uopo prenderlo più in fretta possibile e rialzarlo, semplicemente perché vorremmo che fosse fatto a noi, perché non vogliamo diventare un marciapiede, perché sul serio ci si può far male e urlare serve a poco durante un concerto metal. Occhi aperti e prontezza di riflessi.
Tenere le mani a posto
Capita che la vostra amica voglia fare stage diving. Questo non significa che voglia anche essere molestata. Ok sorreggere, non ok toccare culo o tette già che ci siamo. Lo stesso vale per le strizzate di gioielli ai maschietti. Divertirsi senza diventare maniaci sarebbe già qualcosa.
La birra non sa pogare
Portare i drink nel pogo serve solo a buttare via la bevuta e rovesciarla in tutte le parti del corpo altrui disponibili. Bere prima, bere dopo, non bere durante. Non sai dove mettere il bicchiere e finisce che se mentre sorseggi, qualcuno ti spinge ed ingoi direttamente il bicchiere, con il risultato non troppo lusinghiero di passare la serata al pronto soccorso.
Non menarla per forza
Se stai ai margini del pogo, non importa che tu ti comporti da educanda, facendo la ramanzina a chi si sta divertendo oppure spintonarli malamente solo perché ti stanno arrivando secchiate di sudore addosso. Sei sempre ad un concerto. Menala quando si poga all'opera, altrimenti stai sereno. Anche se...
Non tutta la musica è pogabile
I lenti: no. Il pezzo d'amore: no. Baglioni: no.
Non spogliarsi
Questi sono semplici consigli, poi uno fa ciò che vuole. Però un corpo nudo e sudato che ti crolla adosso non è proprio una passeggiata di salute. Specie se il tipo in questione sta puzzando come un cammello sciolto al sole e con la semplice imposizione del suo fisico ti sta assicurando una oerdita di almeno 50 euro di lavanderia per tutto il tuo outfit, scarpe e borsa comprese.
Non fare stage diving quando non c'è musica
Perché è triste, tanto. Occhio anche che ci sia qualcuno a tenerti.
Il pogo non è il fight club
Lo so, sembra un po' il consiglio della zia Abelarda, però sul serio: pogare è divertirsi, non spaccare la faccia agli sconosciuti, né, come diceva il buon Battisti, "prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po' scortese", tantomeno puntare il nemico storico e fargliela pagare in mezzo a tutti. Responsabilità, occhio e daje.
[foto via]
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L'articolo Alcune regole auree per pogare senza mietere vittime di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2015-02-18 11:33:00
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