“Riflessi del mare” è il primo EP di Rino Bellandi, DJ e producer bresciano, in uscita il 21 maggio 2021 per Wout Records.
“Atmosfera” è la traccia che apre l’EP. Atmosfera è l’unione di sonorità ambient e synthwave con batterie minimal e di generi come la deep-house e la lofi-house. È pensata come apertura perfetta per un DJ-set melodic-techno.
La traccia “Luce Ombra” è un pezzo melodic-techno con un solenne bridge di Roland Juno 106 dalle chiare sonorità synthwave e anni 80.
Dopo il bridge, i drum-loop, inizialmente ripetitivi e senza groove, diventano la base per un analog-synth che risponde al basso dettando la nuova melodia. Il basso e il kick della batteria scuri e intensi rappresentano l’ombra, l’organo del bridge e l’analog-synth del rit che sono luce e melodia del brano.
“Riflessi del Mare” è il singolo da cui trae il nome l’EP. È un brano melodic-techno incentrato su rumori organici registrati al mare, pad eterei ed un riff di analog synth estremamente emotivo. Il centro di questo brano, un pò come per Luce Ombra, è il bridge, il quale non solo serve da catalizzatore per l’esplosione successiva delle batterie ma è il punto in cui tutto il riff melodico viene rilevato, portando così l’ascoltatore ad immergersi completamente nel racconto sonoro.
La traccia "Riflessi del Mare (Deconstructed)" riprende Riflessi del Mare a cui sono state tolte delle batterie con un arrangiamento più compatto. Viene inserito nell’EP per far sì che l’ascoltatore possa rivivere il racconto dello stesso brano con un’altra prospettiva. Eliminando l’elemento più dance e più techno, infatti, l’ascoltatore può concentrarsi solo su suoni, melodie ed atmosfere, perdendosi all’interno del brano.
Ll’EP Riflessi del mare è un raccoglitore della prima interpretazione di Rino Bellandi del genere melodic-techno.
Rispetto ai canoni classici del genere, l’interpretazione di Bellandi aggiunge dei bridge con atmosfere importanti, quasi caratterizzanti del brano stesso. L’utilizzo così ingombrante di sintetizzatori analogici, inoltre, distanzia i brani dai tipici suoni techno o EDM e li avvicinano alla deep house, al trip-hop e alla musica elettronica alternativa. Il synth protagonista di questo EP, è lo stesso di Mars Argo, di Four Kids Remix e in qualche modo anche di Movimento, a creare un legame con le prime produzioni pubblicate dell’artista e completando il cerchio di un primo periodo di produzione musicale.
I riferimenti diretti alla luce e alle sue forme, nei suoni e nei titoli dei brani, portano l’ascoltatore a vivere un’esperienza d’ascolto tra cupe e riflessive atmosfere a chiare e romantiche emozioni. La scelta della lingua italiana, avvicinano l’EP al mondo di Rino Bellandi e ai suoi luoghi di produzione artistica, con la speranza che la sua musica possa essere d’ispirazione non solo per gli ascoltatori ma anche per i creativi del settore dell’immagine e del design.
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