La ricerca strumentale, la sperimentazione, anche a volte estrema, ma sempre basandomi su quelle che sono le mie radici musicali, i generi a me cari. Il pianoforte diventa sempre più cornice che racchiude in se il cuore della composizione. Pochi temi melodici, se non in alcuni casi, sensazioni pulsanti innestate all’interno delle note e delle frasi.
Il titolo cela proprio la volontà di effettuare un viaggio interiore, ma questa volta proposto diversamente, come fosse un lato B dell’anima.
A questa idea si aggiunge anche la denuncia sociale, come chiaramente si sentirà nel brano Reborn.
Ci saranno brani che sono quasi loop ritmici, che vorrei fossero ascoltati con la mente sgombra, facendosi guidare lì dove portano le note.
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