Ecco alcune figure forti che risaltano in "Lola", l'ep di Rodolfo Montuoro:
- una donna bella e non più giovanissima che ogni notte interroga i suoi sogni allo specchio (“Lola”);
- Dante Alighieri sul vascello fantasma di Mago Merlino (o in una specie di Yellow Submarine), con la sua scelta schiera di amici poeti, musici e pin-up (“Per incantamento”);
- un Labirinto in cui l’affronto del Minotauro e il filo che tende Arianna si srotolano attraverso l’invocazione dei suoi capelli abbaglianti, come alla vigilia di una mostruosa e fatale love story (“Labyrinth”).
Cos’hanno in comune queste tessere?
Come si lega tutto questo a un deragliamento dai “binari del cielo”, ossia alla fuga da un’idea improvvisamente disperata del futuro e della Storia (“Mondi e Popoli”)?
Le schegge di mosaico che compongono "Lola" non si lasciano apparentemente incollare. Sono quattro i brani: “Lola” (la title-track), “Per incantamento” (che riporta fedelmente un celeberrimo sonetto di Dante), “Labyrinth” e “Mondi e Popoli”. Ma c’è un fortissimo motivo comune. Ed è l’incantamento. Nel suo molteplice senso di stupore, fascino o incatenamento, incantesimo e miraggio, previsione della sorte o anche sortilegio.
“Orfeo”, con le tragiche svolte del suo desiderio e le contorsioni delle sue notti dolorose, dava conto di un disegno assai dark di perdita e di lutto, smarrimento, disperazione e precipizio. “Lola” invece ci intromette nelle illusioni magnifiche della notte, il luogo dove “tutto è possibile”: dove i desideri e le coincidenze possono segnare profondamente e per sempre le esistenze e i destini, nel bene o nel male, come nei film di Scorsese, di Landis o di Kubrick.
È una notte incantata e imprevedibile, piena di sogni e di grandi promesse quella in cui ci accompagna “Lola”. Una "notte enorme" in cui gli sguardi riflettono il futuro e si accendono di amore, di speranza, di profezia, di incertezza o di sgomento. Come nella figura, senza età e senza un’esatta identità, che sporge dal buio e ci sgrana gli occhi addosso dalla copertina del disco, “incatenata” al destino magnifico e tremendo di Ivan il Terribile. Infatti anche l’artwork di “Lola” – affidata come sempre alla visionarietà grafica di Francesco Marangon – concorre all’Incanto.
La scelta schiera dei musicisti questa volta si semplifica. A creare un rock teso, inquieto ed elegante, ricco di melodie e di intuizioni folgoranti, che si colloca in uno scenario assai poco nostrano e decisamente internazionale, non solo nella scrittura musicale ma anche nelle rese tecniche del suono e del missaggio (curato da Emiliano Garofoli).
Con gli impareggiabili Giuseppe e Gennaro Scarpato - alla direzione artistica e ai loro strumenti (le chitarre, i synth e le percussioni) – c’è il sognante violoncello di Naomi Berrill e il basso rigoroso di Carlo Romagnoli: ispiratisssimi e felici di suonare insieme (e si sente!), tutti imbarcati sul magico vascello dantesco insieme a Rodolfo.
Con questo nuovo lavoro Rodolfo Montuoro sviluppa il progetto “Nacht”, la sua epopea rock dedicata alle mitologie della notte, iniziata con il mini-album “Orfeo” e portata avanti adesso con “Lola”, la seconda puntata del sequel. La pubblicazione digitale di “Orfeo” ha consentito a Rodolfo di interagire direttamente con gli ascoltatori nella stesura dei nuovi brani: grazie al riscontro ottenuto dagli utenti della Rete sono state sviluppate nuove idee e suggestioni che si esprimono progressivamente nel corso del progetto.
Entrambi gli ep “Orfeo” e “Lola” confluiranno infine nel full-length “Nacht”, pubblicato nel 2010, insieme agli inediti.
Lola. Mythologies III
Rodolfo Montuoro
Descrizione
Credits
Rodolfo Montuoro: music, lyrics and voice
Naomi Berril: cello, viola
Silvia Fontani: doudouk
Alessandro Gandola: sax (La svolta")
Carlo Romagnoli: bass
Gennaro Scarpato: drums and percussion, drumloops, didijeridoo
Giuseppe Scarpato: guitars, ebow, drumloops, synth piano, programming
Vincenzo Vasi: theremin
Giuseppe Scarpato and Gennaro Scarpato: art direction and arrangiaments
Emiliano Garofoli: sound engineering, mix and mastering || Koan Studio, Firenze
Francesco Marangon: Visual project and cover design
UFFICIO PROMOZIONE LUNATIK
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