Rumore Bianco, perché è il suono da cui dipendo per riuscire ad addormentarmi la notte.
Rumore Bianco, perché nella tradizione musicale di tradizione occidentale la risoluzione armonica e la melodia sono alla base di tutto, come nei miei brani.
Rumore Bianco, perché, nel mondo dei social e del progresso, è “difficile restare calmi ed indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore”.
Rumore Bianco, perché è la title track. L’unica dove parlo del mio “io” artistico, l’unica che ho interamente composto, registrato, prodotto e mixato da me.
- Track by Track -
Il Gioco
Dà voce alla mia disillusione, generata da momenti di sofferenza interiore e disagio esistenziale.
L’aspetto confidenziale delle strofe, si trasforma nello sfogo armonico stratificato degli incisi. In tutto il brano ho cercato di dar voce alle contaminazioni personali, lasciando spazio anche alle venature black e funky, ravvisabili nella sezione ritmica, nelle backing vocals e nei loop.
Ti Annoi
Nasce in seguito ad una storia romantica, perché eternamente incompiuta. Di quelle che potevano essere ma che non sono state.
L’impostazione up-tempo, cerca di mascherare il carattere malinconico e lirico del brano, e mi sono lasciato influenzare volentieri dagli anni ’80. Le backing vocals nell’inciso finale sono di Marta Venturini.
Colpa Di Roma
Roma non è solamente una città, ma uno state of mind. Una sensazione desolante di aspettative disilluse e sogni infranti, di apatia e sensibilità.
Il carattere armonico del brano prevede un riff che canta assieme alla voce. (suonato da Enea Bardi), accompagnandola. La pulsazione ritmica ossessiva si apre nel finale, lasciando spazio alle sensazioni ed all’immedesimazione.
Milano Nord
Milano Nord è vita vissuta e “pancia”. È un’esperienza forte e inaspettata, generata dall’incontro con una fan durante il primo tour del progetto.
È la prima love ballad di Sativa Rose, per quanto non convenzionale. Si articola attraverso un racconto fatto di sensazioni ed immagini, che vengono assecondate dai momenti musicali e dalle dinamiche. Nel brano è molto importante la presenza del Wurlitzer.
Sciarada
È una riflessione critica verso il mondo dei social; fatto di ombre celate e di ostentazione. Di condivisioni ragionate, spesso non aderenti ad una condizione esistenziale reale, profonda o personale.
Il sound è quello di una ballad elettro-pop, contaminata dalle influenze classiche dell’arrangiamento stratificato dei ritornelli. Le backing vocals nelle strofe sono di Federico Dragogna.
Non Dire Una Parola
È il punto della situazione con una persona importante, anni dopo il nostro ultimo incontro. Una ragazza con cui ho avuto un vissuto difficile da cancellare, e che ancora genera una sensazione di incompiutezza latente. Tenera, spensierata e malinconica allo stesso tempo.
Nel brano la voce ha un’importanza predominante. Ho inserito contaminazioni caraibiche per dare solarità all’incontro, fattore individuabile nell’utilizzo della steel drum. Il finale strumentale ha una valenza allegorica: volevo rappresentare un cortocircuito emotivo, generato dai ricordi, che sfocia in qualcosa di più fisico e carnale, lasciando spazio all’immaginazione.
Wendy
Wendy è la droga, descritta come se fosse una persona. Figura evanescente e sfuggente, che si manifesta nei contesti serali, dove ha un ruolo catalizzante di aggregatore sociale. Rifugio dai pensieri, inibitrice delle ansie e generatrice artificiale di sentimenti di felicità ed euforia.
L’arrangiamento è fortemente legato all’indie-rock. Il beat accelerato, quasi frenetico, e l’arrangiamento serrato, asseconda le sensazioni di felicità ed euforia, proprie degli incontri con Wendy.
P-XYZ
È un colpo di fulmine. Quella morsa allo stomaco che ti fa venir voglia di scappare con una persona, di andare al mare. La spensieratezza della prima cotta, la “voglia di fare che genera”; l’esigenza di stare bene, lasciando da parte i pensieri e le complicazioni. Quella sensazione che tutti ricordiamo e che tutti, nel profondo, ricerchiamo, sempre. Anche se non ritorna più, almeno non come la ricordavamo.
Il concetto di sound: una tela bianca, sostenuta da una ritmica incalzante, sulla quale la voce ed il synth si divertono a dare pennellate di colore, fondendosi, dialogando e mischiandosi, ma restando comunque indipendenti.
Le Commedie Sceme
Una storia tra due persone diverse ed incompatibili. Di quelle che quando finiscono, anziché amarezza, lasciano un senso di liberazione; finalmente ci si riappropria della vita.
Il mood è volutamente mutevole. Passa dal serio allo scanzonato, e dal ritmico al melodico, con la stessa naturalezza con la quale ci si cambierebbe d’abito, a seconda dell’occasione. Fondamentale è l’impiego del vocoder e la linea di basso, agile e sempre pronta a dialogare con i sintetizzatori.
Rumore Bianco (Prod. Alias Wave)
È “flusso di coscienza musicale”, composizione in libertà. Presa di coscienza ed esplorazione di nuovi orizzonti in cui perdermi, per esprimere tutto me stesso. Senza vincoli di genere o paletti strutturali. Rumore Bianco è fare quello che mi va, come mi va; ma alzando il tiro. Consapevole del fatto che, al di fuori del controverso mondo dell’hype, delle super produzioni e dell’apparenza, dispongo di una caratura artistica tale da consentirmi di spaziare liberamente tra i generi e le atmosfere. Assecondando l’ispirazione, posso andare dove voglio. Non ho l’obbligo di un testo o di una forma canzone, che mi costringono ad andare incontro alle esigenze del pubblico. Volevo cambiare prospettiva: in questo brano è il pubblico che deve fare un passo verso di me, e non viceversa. Perché so portare avanti un discorso e parlare di me anche solamente attraverso la musica... e la musica non ha confini, a differenza della lingua di un testo.
Il brano è intriso di contaminazioni: Trip-Hop, Elettronica, Ambient, Chillout, Jazz... mi sono chiuso a studio un pomeriggio con la voglia di suonare, e ne è uscito questo pezzo. Il parlato è un estratto di Will Hunting, ma sono presenti anche dei frammenti di una vecchia intervista rilasciata da Orson Welles, che ammiro molto. Rumore Bianco è l’unico brano del disco “fatto” interamente da me, per questo è accompagnato dal mio Alias e per questo dà il nome all’album.
Rumore Bianco
Sativa Rose
Descrizione
Credits
Autore e compositore: Alessio Mazzeo
Produttore: Marta Venturini (presso Studio Nero)
Produttore artistico: Marta Venturini, Luca D'aversa, Alessio Mazzeo
Produttore (P-XYZ, Sciarada): Enea bardi (presso Mono Studio)
Produttore artistico (P-XYZ, Sciarada): Federico Dragogna, Enea Bardi, Alessio Mazzeo
Master: Andrea de Bernardi (presso Eleven Mastering Studio)
Bass, keyboards, voce: Alessio Mazzeo
Synths: Alessio Mazzeo, Marta Venturini, Enea Bardi, Federico Dragogna
Backing Vocals: Federico Dragogna, Marta Venturini, Alessio Mazzeo
Drums: Davide Sollazzi, Massimiliano Santori* (*Ti Annoi, Milano Nord, Sciarada, P-XYZ)
Label: Grifo Dischi
Distribuzione: Artist First
Edizioni: Peer Music
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