"…'I Piedi sul Cruscotto' nasce guardando i segni lasciati, tanti anni fa, da qualcuno che poggiava sempre i piedi sul cruscotto della mia auto".
Quella posizione informale, confidenziale e da ascolto; l'atteggiamento ideale nel quale "Scarda" immagina glia ascoltatori della sua opera prima.
E' l'automobile il luogo più giusto per ascoltare "I Piedi sul cruscotto"; la macchina è "quotidianità" e queste canzoni parlano di questo: di persone normali alle prese con vite normali, personaggi che vengono dipinti dal di dentro con uno sfondo talvolta paesano, talvolta urbano, ma in ogni caso "popolare".
E' un disco descrittivo; Scarda è una sorta di scrittore, inventa storie e le incastra in una griglia di versi, strofe, ponti e ritornelli.
La normalità che diventa "straordinarietà", storie di provincia, 'serenate' di muratori-poeti.
"I Piedi sul Cruscotto" è il disco di chi si lascia affascinare dalla bellezza delle cose create dagli uomini e da quelle che la natura ci ha fatto trovare così come sono. Storie di uomini normali, la semplicità che diventa storia.
I suoni dell'estate che si incrociano con le atmosfere create per raccontare uno dei tanti omicidi passionali, uno dei tanti con i quali veniamo bombardati ogni giorno in tv.
"Scarda" trova lo spazio anche per la satira, che con "amara ironia" dipinge personaggi dei giorni nostri. Ancora sentimenti, ammirazione e gratitudine per quegli uomini che hanno fatto, invece la storia del nostro paese.
E' l'Amore il "fil-rouge" de "I Piedi Sul Cruscotto"; nonostante canzoni d'amore non ve ne siano, perchè si ricerca la sua dimensione universale, e non particolare.
Nella ricerca spasmodica del proprio "io" Scarda trova una forma di equilibro fra amore ed esistenza come forza di vita: due forze totali, naturali, invisibili, potenti… L'unico antidoto contro l'egocentrismo della ragione è l'Amore.
Brano per Brano :
1.Serenata del Muratore
E' lo sfogo amoroso di un muratore che vive la classica storia "di provincia" insieme ad una ragazza più piccola di lui, che però studia, è fine, è intelligente, con buone prospettive e con il tempo queste cose - gli dicono - li allontaneranno. Il suo delirio amoroso culmina in una metafora professionale: "rompo ma so ricostruire, in fondo sono un muratore e forse è fatto di mattoni anche l'amore".
2.Michele è matto
Inizia con la rima più meschina e banale:"cuore - amore". Questa vuole essere una provocazione: la maggior parte delle canzoni parlano del fatto che si è stati mollati e che si soffre; questa canzone parla esattamente della stessa cosa, risparmiandosi le banalità del caso in specie... tipo il parlare in prima persona.
3.Io lo so
E' una canzone dedicata ad una cara amica, non c'è bisogno di spiegarla, se ne rovinerebbe l'ascolto.
4.Dio esiste
E' una dichiarazione di fede "illuminata". Quando vedi una cosa bella che non è stata creata dall'uomo, tipo le rose gialle, ma anche una cosa bella creata dall'uomo, tipo la Cappella Sistina, probabilmente Dio si trova li. I vangeli, e le sacre scritture in generale, non parlano di Dio, ma parlano dell'uomo; e dunque le chiese non dovrebbero insegnare a "chiedere aiuto dall'alto" ma ad "aiutarsi da se" perchè la "divinita" sta dentro i nostri gesti.
5.L'estate passa.
Un'atmosfera estiva da "ricordo nostalgico di vacanza a Sorrento" - dei mandolini colorano il ritornello, alternati ad una chitarra dal vago sapore flamenco, che "ai più esperti", Scarda ne è certo, richiamerà alla mente la colonna sonora del film "Il ciclone".
6.Gina
E' la storia di una ninfomane che non vorrebbe essere una ninfomane. Di chi vorrebbe qualcuno a tenerle la mano, a dirle cose dolci, a sostenerla nei momenti brutti. Ma, purtroppo Gina è notoriamente una ninfomane e nessuno vuole darle queste cose.
7.Il suo bene
Come per "io Lo so" questa è un'altra canzone che non va spiegata.
8.Rumore
Rumore è stata scritta per riconoscenza. Si racconta che Modigliani a Livorno regalasse disegni in cambio di bevute al bar. Dopo aver ricevuto un favore da "Ilenia", realmente esistente, ha ricambiato, dietro sua esplicita richiesta, con una canzone che parlasse di lei..
9.Sarà bellissimo però
E' una canzone dal testo abbastanza singolare, parla della meditazione di un omicidio passionale, ed è stata ispirata dalle migliaia di notizie che si leggono al riguardo. Scarda prova a capire a cosa pensi l'omicida in queste situazioni, giungendo alla conclusione che quello dell'omicida è un ragionamento di tipo "logico": "se il dolore ha una fonte va eliminata la fonte".
10.Smetto quando voglio
E' una canzone scritta per il regista Sydney Sibilia. E' stata scritta sulla base del copione del suo film "Smetto quando voglio", uscito a febbraio scorso per Fandango. E' una canzone che ha ricevuto la nomination al David di Donatello nella categoria "Miglior canzone originale".
11.Biografia del Dicembrini
E' la storia vera di un uomo veramente esistito. Un storia raccontata dalla nipote del "Dicembrini", una sera, a Tropea. Una vita turbolenta e singolare, un'occasione unica per scrivere un racconto di guerra o comunque d'altri tempi. Scarda si sofferma sul lato umano, l'ammirazione per questa persona e la gratitudine nei confronti di chi gli ha dato l'opportunità di "conoscerlo"
12.Mario il Precario
Un brano diverso dagli altri: allegro ed ironico, nasce da alcune frasi dette da Mario Monti un paio di anni fa. Frasi riproposte con dei 'sample' come "prologo" della canzone... un pezzo amaro ma goliardico.
"I piedi sul cruscotto"
Scarda
Descrizione
Credits
Testi e melodie: Nico Scardamaglio
Chitarre ritmiche e soliste: Nico Scardamaglio
(tranne la chitarra solista nella parte finale di "Gina"
che è suonata da Daniele Mirabilii)
Basso: Daniele Mirabilii
Batteria: Alessandro Albino
Archi elettronici, Synth, Tastiere: Nico Scardamaglio
Mandolini in "L'estate passa": Giorgio Iannuzzi
Tamburello in "L'estate passa": Daniele Mirabilii
Tromba in "Michele è matto: Daniele Mirabilii
Registrazioni, Missaggio e Master a cura di Daniele Mirabilii
presso "Lift Project Studio" Roma
La registrazione di "Smetto quando voglio" è a cura di Luca Bellanova
presso il suo appartamento a Roma. Questo pezzo è stato Title Track del film
"Smetto quando voglio" (Fandango 2014) ed ha ricevuto la nomination al
"David di Donatello" nella categoria
"Miglior canzone Originale"
Grafica: Pasquale Melidoni
Foto: Gianluca Maroli (www.gianlucamaroli.it)
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