Descrizione

A due anni dall'esordio con l'omonimo album “Secondo Appartamento” (Asino Dischi/ Rock Contest Records), che ha iscritto la band toscana nel panorama del new folk made in italy, il Secondo Appartamento torna sulle scene con un nuovo atteso lavoro “La Minore Resistenza”.
In uscita il 18 dicembre 2015 per l'etichetta Labella, il disco è stato mixato e registrato all'interno degli studi della label fiorentina (gli stessi di Cecco e Cipo, Telestar) nel corso dell'estate, e scritto dal 2013 ad oggi.

Folk raffinato, passione per le storie - sopratttuto quelle 'fuori dal comune' - e ritmi coinvolgenti: sono questi gli ingredienti del Secondo Appartamento. I cinque elementi, provenienti da ambiti musicali diversi, tra cui la musica classica, e tutti polistrumentisti, creano un universo sonoro che non manca di riferimenti ben chiari - il new folk di stampo british/american e la tradizione cantautorale italiana - ma sfugge i grandi contenitori, dando vita ad un suono unico e coinvolgente e a testi densi di significato, a metà tra reale e immaginario.
Dopo aver suscitato le risposte positive di pubblico e critica grazie al primo lavoro, il Secondo Appartamento ha inaugurato un tour che lo ha visto esibirsi sui palchi di tutta la penisola e nei migliori club e locali di Firenze e della Toscana. Tra le aperture, quella a Bobo Rondelli, Nada e allo spettacolo di Giobbe Covatta. Adesso un nuovo inizio con il secondo album “La Minore Resistenza”.

“L a minore resistenza”
Forte di un sound rinnovato, dove la componente folk è alleggerita a favore di atmosfere più raffinate e ritmi più complessi, “La minore resistenza” si presenta sulla falsa riga di un concept album: dieci tracce legate da un file-rouge, il tema del viaggio. Il viaggio interiore e metaforico della vita, il viaggio che si compie perseguendo la propria “minore resistenza”, per arrivare alla completa realizzazione di se stessi.

“'La minore resistenza' è effettivamente il concetto su cui si fonda tutto l'album. Si tratta di una linea, di una strada, di una direzione da percorrere in alcuni momenti della nostra vita.
La società ci spinge spesso a fare le scelte considerate “migliori”: una buona scuola, una buona università, un lavoro rispettabile, fare soldi, restare tra le righe. Noi vogliamo parlare delle altre scelte, il cui significato è intimo e personale: solo chi le compie sa, pur non sapendolo spiegare, perché sono giuste. In questo ambito i migliori rappresentanti della minore resistenza sono i viaggiatori, coloro che scelgono di partire semplicemente perché, a cuor leggero, sanno di seguire la loro attitudine 'migliore'. In effetti questo è un disco che parla di viaggi.”

Il suono inaugura atmosfere più calde e meno acustiche, grazie all'inserimento della batteria in diversi brani, all'uso di pad, alle melodie tracciate dalla chitarra elettrica, ai colori introdotti da strumenti come la tromba e l'oboe e all'uso di cori per arricchire la tessitura armonica.
La componente folk rimane predominante, anche se sfumata a seconda dei brani con elementi che provengono dal campo semantico del jazz, dei ritmi sudamericani, del western o addirittura della disco dance (7 e 23 ).
Al centro come sempre i testi, dove predomina la dimensione introspettiva: mentre nel precedente lavoro si raccontavano storie di “personaggi socialmente emerginati”, qui ci si dedica ad una dimensione interiore, a vere e proprie storie di cerscita personale, che attingono ad una immaginifica realtà. Una scrittura più matura che plasma trasversalmente tutti i testi del disco.

L'album si presenta in 'fade in', con un brano che inaugura “l'avventura” (Io non ho paura) e saluta l'ascoltatore con un fade out, in simmetria perfetta con l'inizio del disco, insieme ad un'ultima traccia, quasi una ghost, che augura 'Buon Natale' al tempo della crisi (Dal Polo al Giappone).
Non spariscono le tematiche sociali legate all'attualità: si parla del viaggio dei migranti, un viaggio ribaltato in una prospettiva alternativa (Mediterraneo) e della fuga dalla violenza domestica (Un giorno in più).
Nella line up due novità rispetto al primo disco: Martina Agnoletti (voce e oboe) e Andrea Gabrielli (basso).

Credits

Credits disco:

GUIDO LEGNAIOLI: testi, musiche, voce, chitarra acustica, cassa a pedale
MARTINA AGNOLETTI: voce, oboe
PATRIZIO CASTIGLIA: violino, chitarra elettrica, percussioni, arrangiamenti.
GIULIANA ANCILLOTTI: pianoforte, tastiere
ANDREA GABRIELLI: basso elettrico

Hanno inoltre collaborato
MARCO SANTINI alla batteria
GIUSEPPE ALBERTI alla tromba

REGISTRAZIONE, MIXAGGIO E MASTERING A CURA DI Alessandro Moscatelli e Matteo Guasti al Labella Studio di Montelupo F.no - www.labellastudio.it

PROGETTO GRAFICO Lisa Gelli

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia