Mføku è un lavoro sul tempo dell’ascolto e sulla memoria. Sulla prevedibilità e imprevedibilità dei percorsi che una musica può prendere. Sulla presenza della musica come elemento di un paesaggio sonoro, sulla musicalità del paesaggio sonoro. Mføku è un lavoro in cui gli opposti si trovano a coesistere, a condividere uno spazio sonoro liminale, dove musica e non musica si confondono in un gioco di specchi.
È anche una riflessione sul modo in cui sta cambiando il modo di ascoltare nella nostra cultura, immersione siamo in un paesaggio sonoro che sembra fare da specchio all’angoscia pervasiva causata dalla frammentazione del tempo delle nostre vite.
Nelle tre parti di Mføku (I, II, III) il tempo dell’ascolto perde linearità, si frammenta nella giustapposizione e sovrapposizione di musiche lontane tra loro, si svuota in luoghi liminali dove regna l’elettricità, si espande nella memoria di chi ascolta alla ricerca di agganci che possano restituire un senso. Che forse non c’è, o forse è inafferrabile come il fuoco.
In Marusi il respiro e la voce senza parola, tracciano un tempo ciclico ma pieno di spazi, mentre in Tokū una folla indistinta di parole assedia l’orecchio in una ciclicità che sembra impossibile da interrompere. La prima parte di Tokū è composta a partire da materiali campionati dai reel di Instagram, riprendendo il discorso iniziato con Scroll Macabre, prima traccia di Echo Ex Machina (il disco precedente di Faraci).
Nivuru è un rituale di morte sospeso in un tempo tra l’arcano e il futuribile. In Kjinu la trascendenza, attraverso la musica, arriva a toccare
il suo limite invalicabile. La title track e Nivuru, sono composte a partire da improvvisazioni in studio con Donato Emma, batterista di formazione pop e rock con esperienze che vanno dalla canzone (Malika Ayane, Mario Venuti, Simona Molinari, Biagio Antonacci, Chiara Galiazzo, Baltimora) alla musica elettronica (Dwarf, Nava).
In questo disco coesistono musiche differenti, l’elettroacustica, il free-jazz, il rock progressivo, l’hip-hop, la musica classica contemporanea, la musica ambient, il field recording fino ad arrivare all’hard rock.
Mføku
Simone Faraci
Descrizione
Credits
Produzione e mix Simone Faraci
Synth, campionatori e field recording Simone Faraci
Batteria e live electronics Donato Emma
Pranayama Francesca Siracusa (in Marusi)
Voce Valeria Girelli (in Tokū)
Samples chitarra Michele Cigna
Il testo alla fine di Tokū è liberamente ispirato a “Il castello” di Franz Kafka
Mastering Matteo Pastorello
Artwork Valerio Immordino
N. Cat. SLW11
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