Fronde (EP, 2007)

Sinezamia / CD

Fronde (EP, 2007)

Fronde è il primo EP dei Sinezamia, edito nel Febbraio 2007 in 100 copie numerate.
Ristampato successivamente nel 2009, continua negli anni ad essere un piccolo oggetto di culto della new wave italiana.

Corto circuito : 4’18”
Illusioni : 4’58”
Danza sull’acqua : 4’11”
La mia poesia : 5’19”
Ammoniaca : 6’28”
Noia : 4’09”
Volti : 6’11”

Recensione tratta dalla Webzine “Miusika” – Luglio 2008
Qualche mese fa vi ho parlato di un bellissimo album uscito nel 2007 Here are the Roses dei Dragons. Tra le tante cose del cd dei Dragons che mi hanno colpito una in particolare vi voglio ricordare e cioè il fatto che sembra quasi provenire direttamente dagli anni ’80 tanti sono gli echi di tipo darkwave inglese presenti nel disco.
Il cd che vi propongo oggi mi ha suscitato più o meno lo stesso tipo di sensazione. Si tratta di Fronde dei Sinezamia.
Parliamo di darkwave anche con Fronde solo che in questo caso si tratta di un demo e i Sinezamia guardano e si ispirano alle band di casa nostra; dicevo più o meno la stessa sensazione solo che qui non si tratta di un album prodotto in studio e curato ed imbelletato come si conviene, ma come molti demo su musicassetta e dischi italiani dell’epoca (il cd e la produzione su Mac erano ancora da venire) registrato su un multitraccia analogico (credo 12) mixato e prodotto senza nessuna esperienza da soli in un unica sessione.
Chiaramente ciò si sente, se cercate qualità hi-fi dei suoni e produzione sopraffina allora lasciate perdere Fronde. Se invece cercate genuinità, testi interessanti (in italiano tra l’altro e qui un plauso ai Sinezamia, che se lo meritano tutto per il coraggio di non nascondersi dietro una lingua straniera) e sonorità che ricordino i primi Litfiba ma soprattutto i Diaframma del periodo Sassolini e la darkwave in genere allora Fronde fa per voi.
Essendo un demo autoprodotto che oltretutto mi ricorda, sia sonoramente che qualitativamente, le decine di demo che ricevetti all’epoca forse sono un po’ indulgente nei confronti dei Sinezamia però una piccola critica e un consiglio mi sento di muoverli, infatti se una cosa mi ha convinto poco è il modo di cantare di Marco Grazzi troppo alla Piero Pelù ultra enfatico del primo periodo Litfiba perciò gli consiglio di continuare ad avere si come riferimento il buon Piero (che piaccia o non piaccia in quel periodo rivoluzionario ha mostrato e dimostrato a tutti che si poteva cantare il nuovo rock tranquillamente anche in italiano, infatti ha fatto scuola c’è poco da dire) però con molta meno enfasi, visto che ci sono gli consiglio anche di evitare il Pelù di Un corpo che cambia il motivo credo non si sia bisogno di dirlo
In definitiva Fronde è un demo con diverse pecche ma anche con molte luci (Illusioni su tutte) che fa ben sperare nel futuro dei Sinezamia. Consigliato a tutti gli amanti della darkwave italiana





Recensione tratta dalla Fanzine “Herz Und Geist 6/7″ – Aprile 2008
Arrivano da Mantova questi Sinezamia nati del 2004 e con una formazione a cinque elementi (Claudio Mori, Marco Bardiani, Simone Mori, Carlo Enrico Scaietta e Marco Grazzi) cercano di rinverdire i fasti della new wave italiana degli anni ’80. Con i Diaframma e i Litfiba nel cuore si sforzano di seguirne le direttive componendo brani che ricalcano in buona sostanza il sound di quelle storiche bands.
Forse lo sforzo non sempre collima alal perfezione con i loro intenti ma l’atmosfera “fiorentina” (soprattutto dei Litfiba periodo 87/88) che si respira in queste sette tracce, è abbastanza forte.
Onestamente non sono mai stato un grosso fan di pelù e quindi il mio giudizio sui Sinezamia potrebbe macchiarsi di questo “vizio di forma” ma se devo attenermi ad un parere “asettico” non posso non accordare un plauso alla band di Marco e soci per aver seguito certe orme.
Se questi sono i lati positivi del demo in questione, per quel che riguarda la negatività non posso non far notare che alcuni elementi rock presenti nella struttura dei brani rendono gli stessi non convincenti al cento per cento.
Forse se si eliminassero alcuni assoli di chitarra e se la batteria fosse un po’ più meccanica e meno canonica, i brani potrebbero guadagnare in incisività.
Forse è proprio questo che manca ai Sinezamia per renderli veramente preziosi. Un brano come “Danza sull’acqua! Che mantiene a freno certi eccessi e le oscure staffilate di “Volti” (brano meglio riuscito), colpiscono di più, per esempio, della ballata mielosa de “La mia poesia”.
Gli elementi su cui lavorare esistono e se si dovessero eliminare certe scorie e scrollarsi di dosso alcune (troppo) palesi influenze, il gruppo di Mantova potrebbe anche regalarci piacevoli sorprese per il futuro.

Ottavio Chiodo



Recensione tratta dalla Webzine “Erba della Strega” – Marzo 2008
Oh beh, ogni tanto un pizzico di non-originalità può anche far bene, no? Detto questo, mi sento a posto con me stesso e posso dire che questo debut demo dei nostri Sinezamia è davvero piacevole. Potrei sprecare righe e righe per avvicinare il sound del combo italiano ad oscuri gruppi della new wave che fiorì nel nostro stivale nei primi anni ’80, ma sarebbe una perdita di tempo, oltre che una presa in giro. Il tributo va pagato solo ad una band, ovvero ai Litfiba, di cui i Sinezamia ricalcano le sonorità oscure antecedenti Desaparecido, con risultati che pur non brillando di originalità si distinguono per stile e gusto rispetto ai miliardi di cloni che ha creato negli anni la band di Piero Pelù. Non c’è un pezzo brutto in questo cd, cosa assai rara di questi tempi, e sfido chiunque ami la new wave italiana a non innamorarsi di Volti o di Illusioni. Sette brani che se usciti vent’anni fa sarebbero stati accolti a braccia aperte dalla seconda7terza .. di darche italiani. Cosa dite? siamo nel 2008 e non negli ’80? Beh si, questa è musica per nostalgici. Un creare oggi attingendo senza vergogna dal passato, dimostrando come un certo tipo di suoni, di timbriche, di liriche o di composizioni non hanno età. Se fosse uscito in vinile entrerebbe di diritto nei miei feticci made in Italy. Mi accontenterò ;)

Max1334



Recensione tratta dalla Webzine “Rosa Selvaggia” – Dicembre 2007
Con una storia breve ma già travagliata dai continui cambi di formazione, i mantovani Sinezamia ci presentano il loro secondo demo, considerando come primo il live “Brividi elettrici”. Nei sette brani di “Fronde” traspare immediatamente un volersi rifare in qualche modo alla new wave e al rock italiano degli anni ’80, il che emerge – oltre che da certe sonorità e dagli umori autunnali – soprattutto dal cantato, impostato proprio come si usava troppo spesso allora, quando la penisola pullulava di discepoli dei Litifiba. Il risultato però, nonostante le intenzioni lodevoli, mi lascia freddo e perplesso, in primis proprio per la voce, la quale, oltre alla mancanza totale di personalità e quindi magnetismo, è ancora traballante nell’intonazione. Ci sono poi parecchi riff chitarristici troppo rockeggianti, mentre i brani nel complesso, a parte qualche momentaneo slancio di vitalità, sono davvero soporiferi, tanto che ho trovato faticoso terminare ogni volta l’ascolto dei soli 35 minuti del demo. Si avvertono comunque delle potenzialità di fondo, che, se opportunamente sviluppate, potranno portare sicuramente a migliori risultati. Info: www.myspace.com/sinezamiamantova

Fabio Degiorgi



Recensione tratta dalla Webzine “D-Side” – Ottobre 2007
Un EP piu’che buono per i mantovani Sinezamia, pentagono new wave 80’s style sulla scia Litfiba/Diaframma/Joy Division. La band animata da Claudio Mori (drums) Simone Mori (bass) Carlo Enrico Scaietta (keyboards) Marco Grazzi (vocals) Marco Bardiani (guitars), nasce nel Maggio 2004. Il cd ep autoprodotto in tiratura limitata a 100 copie numerate e serigrafate, merita senza dubbio un’attenta occhiata esaminatrice in virtu’del carattere aitante che dimostra ed il generoso dosaggio di energia di cui e’innegabilmente ripartitore. Respiriamo aria malinconica in ‘Corto circuito’, la prima di sette tracce, dagli evidenti fraseggi Litfibiani ed eretta su gagliarde strutture rock-wave di convincente nerbo. ‘Illusioni’ non da meno, affascina con liriche di grande impatto emotivo e phatos vocali inconfutabilmente intinti di amarezza, inquietudine ed espressi con trasporto. ‘Danza sull’acqua’ è in realta’la riedizione di una vecchia traccia intitolata ‘Altrove’, un distinto brano dalle regali potenzialità costruito su riffs chitarristici maturi, vocals intriganti, drum integrata perfettamente nell’intero tema ed oscuri giochi tastieristici molto ben misurati. ‘La mia poesia’ riflette un pacato ondeggiare intercalato da taglienti accordi guitar-voice che irrompono nell’anima della song con controllato ardore. Un’allucinata e claustrofobica ‘Ammoniaca’ traduce in note il profondo turbamento che si agita nell’animo del quintetto mediante un introduttivo wah wah distorto ed una mirabile texture di suoni che fa convergere tutti gli strumenti impiegati dalla band verso visionari approdi post Joy Division. ‘Noia’ e’ un turbolento e sanguigno inno rock wave che non si discosta affatto dalla corrente espressiva fin’ora sviluppata. Apparentemente introspettiva e torpida,’Volti’ incrementa presto il proprio accrescimento ritmico rivelandosi con buon impeto percussivo e pregevole solidita’ chitarristica .L’interesse scaturito dai Sinezamia non si esaurira’ troppo presto,considerando lo storico della band ed i progressi lenti ma significativi che hanno caratterizzato il loro percorso possiamo alfine ben auspicare in un futuro costellato da riconoscimenti piu’ gloriosi. Sono sotto zona monitorata, non li perderemo di vista.
Una mirata promozione mediatica li eleverebbe verso olimpi piu’prestigiosi, ci attendiamo da loro grandi cose.

Maximox



Recensione tratta dalla Webzine “Darlroom” – Ottobre 2007
Nati nel maggio del 2004 come quartetto, i Sinezamia hanno mosso i primi passi realizzando cover legate per lo più alla scena new wave/postpunk anni ottanta (Litfiba e Diaframma per il versante italiano, Joy Division per quello internazionale). Dopo vari cambi di line-up, alcuni demo ed un periodo di quiete, la band (oggi un quintetto) torna alla ribalta con un EP autoprodotto che sarà messo in circolazione in edizione limitata a soli 100 esemplari. Il sound resta in parte ancorato alla scena ‘dark’ fiorentina di vent’anni fa, soprattutto per via del cantato (in italiano) di Marco Grazzi (tra l’epico e l’evocativo), mentre per quanto riguarda la struttura dei pezzi, emerge alla distanza una certa componente ‘rock’ che rende meno oscuro ed oppressivo l’intero lavoro (ma resta da capire se ciò sia un giovamento o meno per una proposta simile). Se l’opener “Corto Circuito” non desta grandi impressioni, con “Illusioni” (brano introspettivo davvero ben riuscito) e con la ridondante “Danza Sull’Acqua” si riescono a scorgere le reali potenzialità dei nostri, abili nel saper miscelare elementi antichi e moderni mantenendo un notevole tocco di personalità. La registrazione invece si attesta sulla sufficienza, una componente che in futuro dovrà essere curata con maggior attenzione, in modo da poter valorizzare al meglio l’intero prodotto. In definitiva i sette brani di “Fronde”, tra alti e bassi, lasciano comunque ben sperare per il futuro di questa band, alla ricerca di una definitiva identità e di quel colpo di genio che potrebbe destinarla verso nuovi orizzonti. Al lavoro!

Chemnitz



Recensione tratta dalla Webzine “Versacrum” -Maggio 2007
Sinezamia: Fronde (EP – Self-produced, 2007). Ecco una ulteriore dimostrazione di quanto la new-wave italica trovi ancora la forza di procreare validi epigoni di Diaframma, (primi) Litfiba, Neon… I mantovani Sinezamia (bel nome!) a dispetto di una ispirazione certo debitrice di quel periodo, sanno proporre un lotto di canzoni valide, auto-producendo questo EP che va considerato con interesse. Se la voce di Marco Grazzi vi ricorderà, anche nell’espressività, qualcuno, c’è da sottolineare quanto il cantante sia preparato e dotato di buona verve. All’indispensabile contorno badano da par loro Marco Bandiani alle chitarre, Claudio Mori alla batteria, Simone Mori al basso e Carlo Enrico Scaietta alle tastiere, ed è un piacere ascoltarli in episodi maturi come “Danza sull’acqua” (che è il frutto dell’elaborazione di un vecchio brano, originariamente titolato “Altrove”). La tensione cala nelle seguenti “La mia poesia” ed “Ammoniaca”, le quali difettano in vigoria, esaltando comunque la vena melanconica ed intimista dei suoi autori/esecutori. Meno statica è “Noia”, anche se emerge una certa staticità che alla lunga potrebbe rivelarsi assai nociva, fugata da un bel solo di chitarra nella parte finale; “Volti” ci conduce al capolinea, e va citato non solo per essere l’ultimo pezzo: i suoi sei minuti non risultano vani, è canzone darkeggiante ed umbratile che con “Danza dell’acqua” si contende il titolo di miglior brano del dischetto. “Fronde” è stato realizzato in cento copie serigrafate, essenziale nella spartana grafica che comunque fornisce tutte le informazioni utili ad identificare il progetto. Web: http://www.myspace.com/sinezamiamantova. email: sinezamia@hotmail.it.

Hadrianus

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