“Danze illiberali”, il nuovo album degli Stardom, che fa seguito al fortunato “Soviet della moda”, l'esordio discografico che ha portato il gruppo agli onori della cronaca rock italiana. La ricetta (vincente) è sempre la stessa: new wave ottantina riproposta in modo personale e innovativo grazie all’uso inconsueto del basso, con le sue ritmiche sostenute e i suoi “slap”, e ai testi in italiano ben inseriti nel contesto della realtà odierna. Ma, rispetto a “Soviet della moda”, “Danze illiberali” è più monolitico e, se vogliamo, più pungente nel dipingere la decadenza della società odierna, un disegno critico che delinea, insieme all'oscurità del suono, il principale filo conduttore tra i due dischi.
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