Pages from the Sea

Nel nuovo lavoro del musicista romano il riferimento che torna alla mente più di frequente è il David Sylvian degli anni Novanta: dolcezza, ricercatezza e malinconia si intrecciano tra tappeti tastieristici, chitarre sognanti e fiati avvolgenti. Le coordinate sono sempre un art rock raffinatissimo, molto debitore all’ambient jazz e al rock progressivo moderno. L’uso dell’elettronica da parte di Panunzi è sapiente, risplende in particolare su ‘The Sea Woman’, pezzo di chiusura che lo vede in solitaria dividersi tra dolcissime tastiere, beat lounge e orchestrazioni oscure. ‘Pages from the Sea’ è forse un disco vario sotto il profilo musicale, ma sicuramente il più coerente sotto quello narrativo. Non è un viaggio, è una passeggiata; anzi, una serie di passeggiate marittime che spesso si fermano, indugiano, e portano l’ascoltatore ad ammirare i più incantevoli affreschi malinconici.

Nel suo quarto lavoro solista, Panunzi si è accompagnato da un ensemble formato da Jakko M. Jakszyk (King Crimson), Robby Aceto (David Sylvian, The Heads, Tom Tom Club, Jansen / Barbieri / Larn, Alice Visconti, Pat Mastellotto (King Crimson, O.R.k.), Mike Applebaum (Ennio Morricone, Jovanotti, Zucchero, Tiromancino), Markus Reuter (The Crimson ProjeKct), Sirenée, Sunao Inami, Peter Goddard (The Mousetrap Factory), Peter Dodge, Giacomo Anselmi (Goblin Rebirth), Fabio Fraschini (Novembre, Il Volo, Marina Rei), Fabio Trentini, Stefano Petrocco, Cristiano Capobianco, Luca Fareri, Alessandro Inolti (Fabrizio Moro) e Nicola Lori (Fijeri).