"Gocce nel cassetto" è una ballad intensa e profondamente personale, che affronta il tema della salute mentale . Attraverso il testo, Stefy Evita ci porta dentro il suo mondo interiore, fatto di altalene emotive, pioggia incessante e un senso di affogare nelle difficoltà quotidiane.
La metafora delle “gocce nel cassetto” rappresenta chiaramente l’uso di psicofarmaci, visti come un aiuto per "riuscire a respirare" nei momenti più bui. Questo dettaglio non è solo un riferimento intimo alla sua esperienza, ma un messaggio universale che invita a normalizzare il ricorso a questi strumenti nei percorsi di cura, rompendo lo stigma che spesso li accompagna.
Il brano è costruito su immagini semplici e immediate: la pioggia, che simboleggia il peso costante delle difficoltà, e la voce interiore che oscilla tra il desiderio di liberazione e il senso di colpa indotto dagli altri. Stefy parla anche di relazioni tossiche, in cui il bisogno di controllo dell’altro condiziona i suoi stati emotivi, amplificando la fatica di stare bene.
Musicalmente, la struttura riflette il crescendo emotivo: i versi più introspettivi si aprono in un ritornello che diventa quasi un grido di aiuto, trasformando il dolore in una forma di resilienza. La ripetizione della domanda "Cosa è giusto per me?" è un elemento chiave, che racchiude la ricerca di equilibrio e autonomia di fronte ai giudizi esterni.
"Gocce nel cassetto" è un invito a non avere paura di chiedere aiuto, a guardare in faccia la propria vulnerabilità e a usare ogni strumento disponibile per affrontare le difficoltà. È un brano che parla non solo a chi vive situazioni simili, ma a chiunque voglia comprendere e supportare chi lotta ogni giorno per il proprio benessere mentale.
Stefy Evita non ha mai avuto paura di parlare di quello che sente davvero. Soffre di ansia da quando era bambina e per anni ha dovuto smettere di cantare a causa degli attacchi di panico. Oggi usa la sua musica per raccontare queste esperienze e far sentire meno sole le persone che vivono le stesse difficoltà.
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