“Sincronisia” è il titolo dell'esordio dei Tagua, band bergamasca il cui nome si ispira ad una varietà di avorio vegetale ricavato dai semi di una palma del Sud America che è molto simile all'avorio animale per consistenza, colore e aspetto.
Un riferimento questo – ad una materia dura ma non lesiva verso gli animali – ben rappresentativo della doppia anima dei Tagua, compagine dedita a una forma di rock scuro e impattante che nasconde fra le tensioni di basso e batteria e le abrasioni elettriche delle due chitarre un'inquieta sensibilità femminile, data dalla voce di Emanuela Valsecchi, anche autrice dei testi – mentre il resto del gruppo è composto da Paolo De Feudis (chitarre elettriche e chitarra classica), Gianluca Vitali (basso), Silvio Valsecchi (chitarre elettriche e chitarra acustica) e Matteo Testa (batteria).
Se è l'avorio vegetale a descrivere l'anima dei Tagua, la scelta di un neologismo anomalo come “Sincronisia” rispecchia il carattere di questi cinque musicisti che ricavano una loro personale sincronia di energie, intenti ed emozioni da un caos apparente di suggestioni che all'improvviso si fondono in un'unica cosa.
“Sincronisia” è infatti un classico disco di indie-rock dove il lavoro artigianale di chitarre intrecciate fra loro e ritmi a dettare e spezzare linee emotive fa largo a curvature melodiche ed esplosioni di suono, grazie alle quali le canzoni afferrano l'attenzione dell'ascoltatore. A ciò concorrono pure gli arrangiamenti curati dalla band con Amerigo Lancini e Francesco Invernici, quest'ultimo responsabile anche della registrazione quasi tutta in presa diretta.
Canzoni quali “Come tu mi vuoi”, “Alice”, “Goccia” e il primo singolo “Carillon” testimoniano che il riferimento dominante è alle cose migliori del rock internazionale anni Novanta, ma anche a quello che accadde in quel periodo nel nostro Paese, dove l'elettricità incontrò la melodia per inevitabili ragioni di dna. Talora però i Tagua virano verso atmosfere più dark o rinforzano la pasta sonora in una direzione maggiormente hard-rock, non tralasciando aperture melodiche ricche di pathos, drittissime quadrature e climax tanto densi quanto brevilinei.
Tuttavia, definizioni a parte, il punto di forza di “Sincronisia” è la capacità di mettere a fuoco un sound molto definito e diretto e lasciare che sorregga la splendida voce di Emanuela. E' da questa formula che i Tagua ottengono brani così carichi emotivamente, tracce che trasudano rabbia e disillusione ma anche sensualità e voglia di reagire. Lasciando che si crei fra i musicisti e chi ascolta una nuova ed urgente sincronia.
Sincronisia
Tagua
Descrizione
Credits
Emanuela Valsecchi: Voce e Cori
Paolo De Feudis: Chitarre Elettriche e Chitarra Classica
Gianluca Vitali: Basso
Silvio Valsecchi: Chitarre Elettriche e Chitarra Acustica
Matteo Testa: Batteria
Michele Trombini: cori
Artwork By The Pheudys e Enrico Ruggeri.
Registrato e mixato magistralmente da Francesco Invernici @ Omicron Studio di Capriolo (BS).
Masterizzato da Maurizio Giannotti @ NEWMASTERING Studio di Milano
Prodotto e arrangiato da Tagua con la collaborazione di Amerigo Lancini e Francesco Invernici.
Musica di Paolo De Feudis (The Pheudys)
Testi di Emanuela Valsecchi eccetto “Immagini Simboliche”: musica e testo di Silvio Valsecchi
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