Ma Tu

Ma Tu

TAMÈ

2021 - Pop, Funk

Descrizione

Venerdì 30 aprile esce su Spotify, Apple Music e nei migliori digital store Ma Tu, l’album d’esordio dei TAMÈ, anticipato dal singolo “Pasanè”, prodotto da Natty Dub, membro fondatore dei Funk Shui Project, e pubblicato da Phonarchia Dischi.

I TAMÈ nascono nel 2018 dall’incontro di cinque ragazzi che, per questioni di lavoro, si trasferiscono a Torino dove tutt’ora vivono.

Inizialmente l’idea dei TAMÈ era comporre un album che avesse una matrice diversa dalla musica suonata abitualmente da ciascun componente della band. Hanno così cominciato a sperimentare quelle che per loro erano nuove forme di composizione. Piano, piano le canzoni prendono forma e struttura mentre la band trova un sound nel quale riconoscersi e che, a posteriori, sorprende tutti. Da qui il nome TAMÈ, che significa letteralmente “Toh guarda”. Si tratta di un’espressione dialettale comune nelle regioni del centro sud nonché esclamazione ricorrente durante le riunioni della band.

Per più di un anno la band lavora alla composizione e alla scrittura dell’album d’esordio Ma Tu . I TAME' attingono da reference internazionali e propongono un repertorio di brani indie soul che accostano alle sonorità, alle armonie e al groove nu soul e future soul, melodie pop. La ricerca ritmica e armonica del beat, la sintesi di nuove sonorità e l'utilizzo di campionatori contraddistinguono il loro processo creativo e l'arrangiamento dei brani.

La produzione dell’intero album, è affidata a Stefano Casalis aka Nutty Dub dei Funk Shui Project, personaggio perfettamente allineato con il progetto artistico del gruppo di cui ha sposato l’ambizione e il messaggio.

Ma Tu si compone di dieci brani. Ad aprire la tracklist c’è “Pasanè”, titolo scelto principalmente per il suono che ricorda il termine paesano, che ci catapulta in una realtà di provincia dove il protagonista vive una fase conflittuale della sua vita. Ogni individuo, infatti, nasconde dentro di sé quella che si può definire come la sua vera essenza e Pasanè ne è la personificazione. Nel brano il protagonista dialoga con questa parte nascosta e intima e la sprona ad evolversi senza mai dimenticare quelle che sono le sue origini. “Estraneo”, seconda traccia dell’album, è una sorta di dialogo tra padre e figlio dal quale affiorano sentimenti contrastanti, incomunicabilità, paure e rimorsi per percorsi non intrapresi. Alcune volte le persone che ci sono più vicine non comprendono il nostro modo di essere e questo li fa sembrare ai nostri occhi come degli “Estranei”. La terza traccia dell’album è “Prequel”, una sorta di metafora che mette a confronto la vita degli uomini con i treni in viaggio. Spesso gli uomini vivono la loro vita seguendo i binari (le strade) che loro stessi reputano appropriati e non ci si rende conto che alcune volte sarebbe meglio fermarsi e riflettere anziché proseguire senza porsi delle domande. “Prequel” è la disillusione che ci accompagna quando ci fermiamo nel bel mezzo del nulla, tra una stazione e quella successiva, e ci rendiamo conto di non essere riusciti a cogliere la vera essenza del viaggio. Ma Tu prosegue con “Ti Rendi Conto” un brano dove i suoni e la melodia diventano più decisi e l’incomunicabilità da individuale diventa sociale. Ci si rende conto del fatto che siamo, senza volerlo, condizionati da chi ci ha preceduto e dalle scelte che ha fatto e fino a quando non si avrà il coraggio di tagliare, simbolicamente, il cordone ombelicale proveremo solo rabbia e insoddisfazione. Ritorna, in questo brano, il fatto di non riconoscersi nei propri interlocutori (famiglia) e la consapevolezza di vivere in un mondo, profondamente diverso da quello vissuto dai nostri padri, dove è estremamente difficile pianificare il futuro, visto la mancanza di certezze, ed è molto probabile che si commetteranno gli stessi errori dei nostri predecessori. Una sorta di overture è “Preludio”, traccia numero cinque, dove sonorità anni ’80 e suoni elettronici si mischiano alle note del pianoforte. Si prosegue con “Sturbo”, sonorità creepy e a tratti sensuali, racconta di una relazione immaginaria dove uno dei due protagonisti vive nutrendosi delle emozioni altrui perché non possiede una personalità propria. Non percepisce più il confine tra quello che desidera realmente e quello che vive. Alcune volte la paura di restare soli gioca brutti scherzi e ci tiene legati a situazioni che non ci appartengono più. I pensieri si susseguono, si complicano, si intrecciano; la matassa diventa un pad e il tempo si dilata ma non limita le paranoie che si moltiplicano in loop nella testa. La settima traccia è “Manifesti” che racconta di come e quanto il tempo influisce sulle persone. Con il passare degli anni non solo siamo diversi esteriormente ma anche i nostri sogni, desideri e passioni molto probabilmente sono cambiati. Si prosegue con “Dinosauri”, una sorta di riflessione sulla condizione privilegiata dell’uomo occidentale che ha perso del tutto il contatto con la natura. Traccia numero nove è “Al Buio” dove si parla di buio e di bilanci. La mancanza di luce è una sorta di amplificatore delle emozioni che innesca un meccanismo di riflessione sulla vita che dovrebbe essere utilizzato per cambiare le cose di noi che non ci piacciono. Ma Tu chiude con “Illogico” brano che racconta di quando ci sentiamo intrappolati in una relazione amorosa. Da un lato capiamo che non ci fa stare bene ma dall’altra non riusciamo a tradurre in azioni quelli che sono i nostri pensieri.

Concettualmente l’album si configura un’istantanea della condizione psicologia di un individuo che ha smarrito i punti di riferimento e lotta con se stesso per riscoprire ideali dimenticati. Il tema principale è il passaggio al mondo adulto, la percezione di sé prima e durate il passaggio, l’aspettativa adolescenziale tradita da un presente ingabbiato dalle pressioni sociali.

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