“Il pensiero come scoria”, pubblicato per Oyez!. Terzo e ultimo singolo che anticipa
l’album di debutto “Mappa di ogni corpo”, il brano è la sintesi perfetta delle due dimensioni che
hanno mosso e guidato il lavoro artistico di Tancredi Bin. Se con “All’apice” abbiamo avuto modo di
sentire l’alternative rock (i Verdena come gli Scisma) e invece con “Muta” abbiamo sentito la
sperimentazione (ML Buch, Astrid Sonne, Maria Monti e Franco Battiato), con “Il pensiero come
scoria” capiamo veramente cos’è “Mappa di ogni corpo”: uno studio dell’avanguardia che deriva
dal più primitivo dei rumori. “Se le attività dell’anima coincidono con quelle del corpo, cos’è il
pensiero?” è la domanda che Tancredi Bin pone a se stesso e a chi lo ascolta. Per l’artista è
qualcosa che viene dopo la percezione, una conseguenza, forse uno scarto organico, una
secrezione. Una risposta che cela riflessioni silenziose e una sensibilità istintiva, le stesse che
hanno guidato il brano “Il pensiero come scoria”.
“Con la sensazione che il pensiero sia un fluido molto denso che viene espulso dal corpo, si è
sviluppato il brano lungo arpeggi cristallini intersecati a linee di batteria ricche di piatti, un intreccio
che volevo ricordasse i movimenti delle acque superficiali e della risacca” spiega il cantautore. In
questo modo, i tempi dispari un po’ arzigogolati del brano vogliono suggerire un andamento
morbido ed incoerente, volendo evocare una sorta di non-luogo di arrivo dove ambientare questa
osservazione, dove il suono predominante è quello dei fluidi che ora si arenano dolcemente, ora si
schiantano con la propria piccola mole, ora si confondono tra loro, prendono forza e poi la
riperdono, e così via.
I toni sono rilassati e sereni, con una breve piega malinconica circa a metà della canzone, che poi
torna più energica alla positività, per perdersi in un crescente muro di suono. Con questo finale
sempre più saturo, Tancredi Bin voleva immergere tutto nella luce più calda possibile, un
annullamento nell’illuminazione di questa realizzazione – tema ricorrente nel suo lavoro creativo.
Anche in questa occasione, la scrittura dell’artista crea immagini suggestive, capace di traghettare
chi ascolta in una dimensione intima e organica, che nell’album prenderà definitivamente anima.
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