Arriva il 1 maggio e i Cyborgs non mancano il loro appuntamento con la
Storia, ritornando a due anni esatti dal loro esordio discografico con un nuovo
lavoro, comodamente seduti su imponenti (e scomodi?) troni.
Fine e inizio, positivo e negativo, vita e morte, questa two man band dimostra
di non aver perso la naturale predisposizione per le contraddizioni: per
sopravvivere nel nostro presente riesce a trasformare quello che solitamente
viene usato come dispositivo letale in un indispensabile strumento del
sapere. Una sedia elettrica come scranno per ricaricarsi di energia e
assimilare informazioni prima di riprendere la ricerca delle radici del Blues, un
necessario viaggio nel passato che assicuri a suon di boogie un futuro meno
brutale all’umanità.
Il nuovo manifesto del power duo raccoglie 12 brani originali ed una cover
permeati del sound blues rock degli anni ’70, ma non solo. Non mancano
infatti sonorità afro e orientali in un irripetibile slancio di ricerca e
sperimentazione sonora che si sposa appieno con la volontà di rileggere in
un’originale chiave two man band l’atmosfera che si respirava nella stagione
delle groupie e dei festival attraverso il filtro delle loro caratteristiche
maschere da saldatori.
Tra gli accenni psichedelici (“I Know You Know”) e l’imperante rock-blues a
cui rimangono sempre fedeli, non mancano incursioni e ammiccamenti alla
musica del primo Novecento (“Gag Time”), a suadenti sonorità arabeggianti
nascoste dietro riferimenti guerreschi (“Last War”) e agli scatenati ritmi del
lindy hop (“Shoes For Dance”), tutto sempre strizzando l’occhio a band culto
quali ZZ top (“Lonely Mask”) e Canned Heat
Electric Chair
The Cyborgs
Descrizione
Credits
Cyborg “0” : Chitarra elettrica, voce
Cyborg “1” : drums & bass simultaneamente, synt piano on “Gag Time”
Testi e musiche originali: The Cyborgs
Registrato presso: Gas Vintage Studio
Missato presso: Mr Bug
Artwork: Hawkeye
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