the D, la D, una lettera insomma, una lettera sola, non un nome, una sillaba, un suono. Una lettera e basta.
Scelta quasi per caso, perchè aveva un bel suono, una bella forma. Scelta perchè urlata allo spasmo da Jack Black nel film Tenacius D and the pick of destiny.
the D nasce ad Avellino nel 2010, nessun riferimento cronologico preciso, nessun nome. Quattro facce, quattro giocatori, per quattro pseudonimi. the Dabbler, all'anagrafe Giuseppe Matarazzo (frontman reduce da una decennale storia d'amore punk) e the Danger al secolo Ciriaco Aufiero (chitarrista psicotico dai ricci di Slashiana memoria) ascoltando l'ennesimo disco revival garage a marchio statunitense formularono la malsana idea di riunire il meglio del peggio che la periferia avellinse potesse offrire, per offrire sacrificio agli dei del rock. Istantaneamente furono reclutati the Dandy Foam, alias Andrea Fiordalisi (batterista e frantumazebedei di fama mondiale) e the Damned aka Vincenzo Golia D'Augè (bassista non meno psicotico di the Danger, con origini risalenti al nord della Francia). I quattro si svelano al pubblico nel febbraio del 2011, esordendo con cover degli Artic Monkeys, Strokes, Jet, Franz Ferdinand, Pixies, Wolfmother ecc.
All'inizio del 2012 incidono il loro primo inedito "the book of guinness" (che potete ascoltare su facebook.com/herecomethed) che porta con se echi british nelle sonorità e nel piglio lirico. Il 12 maggio 2012 si esibiscono per l'ultima volta con alla batteria the Dandy Foam, che a causa di un rapimento alieno, viene sostituito da the Dario aka Dario Botta (ex chitarrista, pianista, violoncellista, trombettiere e figo di dimesioni epiche). Passato l'intero mese di agosto del 2013 ad incidere e missare, sono felici di presentare il loro primo e.p. "alf" il 10.10.13.
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