Dopo un anno passato chiusi in sala prove a lavorare al restyling della band, I Groots salgono a bordo di una DeLorean e vengono catapultati negli anni 80, pronti a calcare di nuovo i palchi armati di tecnologia futuristica e robot al loro servizio.
La nuova direzione artistica del duo non nasce soltanto dall’esigenza di adattarsi alla nuova formazione, bensì anche da una passione condivisa per le sonorità pop tipiche dell’intramontabile decennio del walkman e delle musicassette e da un forte desiderio di mettersi alla prova. I Groots scelgono così di seguire l’onda dei nostalgici, ma lo fanno conservando la loro personalità: da qui la scelta di rifare il look al loro prodotto originale, mantenendo il nome di battesimo, a riprova del fatto che il loro lavoro non è una demolizione ma un restauro, da cui nasce “Electric Clichés”, la versione synth pop di “Personal Clichés”, l’album d’esordio della band, uscito nell’oramai lontano Novembre 2016.
Oltre ad essere la nuova versione di un vecchio album, Electric Clichés ci viene presentato dai Groots come il biglietto da visita di un futuro disco, già in cantiere: il duo ci svela infatti che il prossimo lavoro sarà molto improntato sulle sonorità elettroniche tipiche del “retrogaming”.Insomma, un vero e proprio reset per i Groots, che hanno scelto di abbandonare l’indie per seguire una corrente più mainstream e soprattutto intramontabile: quella del pop anni ’80, ricco di synth e sample presi da film cult come "Ritorno al futuro", scelta per nulla casuale.
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