Mani sul volante. Finestrini chiusi e autoradio a palla. Giusto quel tot di chilometri orari oltre il limite consentito. E una pioggia di emozione urlata, disillusa e incattivita: “Everybody loves you” è la faccia più dura e meno figlia dei fiori della cultura on the road, e racconta di sogni, delusioni, rimorsi, di piani di fuga e della ricerca disperata di un metro quadro di verità.
La prima prova dei Soyuz (da Vicenza: Mauro, voce e chitarra, John, basso e Marco, batteria), registrata in analogico al Red House Recordings di Senigallia da David Lenci e masterizzata a Chicago da Jason Ward, ha i colori vivaci di un debutto energico, fresco, accompagnato da suoni ruvidi e taglienti. I pezzi scivolano veloci in una mezzora di ritornelli immediati, assoli allucinati e ritmiche matematiche: agili e concreti come nella migliore tradizione del rock oltreoceano.
Anche la copertina claustrofobica ad opera di Jason Farrell (già al lavoro con At-the-drive-in e Fugazi) descrive l'amore di t…
COMMENTI