RECENSIONE + INTERVISTA TRATTA DA "IL TONNUTO - MUSICA SENZA BANDIERA" n°114
I TOLEKO, splendido combo composto da Matteo Santagostino e Gabriele Bianchi, sono tornati con un nuovo
progetto musicale.
Erano già stati ospiti qui, sulle pagine del TONNUTO, nei primi mesi del 2009 con un mini EP (intitolato TOLEKO)
composto da quattro canzoni. E in quell’occasione ci erano piaciuti parecchio.
Tanto che quando mi hanno mandato i file per poter ascoltare questo nuovo lavoro non ho esitato un attimo a
sistemare tutto su di un comodo dischetto per il mio lettore cd.
Il nuovo viaggio musicale che hanno intrapreso ora è molto interessante, un progetto del tutto particolare; un
lavoro che sicuramente ha dietro una grande passione per la letteratura anglosassone. Un prodotto culturale di
prima scelta dato che i testi sono ispirati alle composizioni di artisti quali Oscar Wilde, John Keats, Samuel Taylor
Coleridge e Percy Bysshe Shelley.
Anche in questo nuovo episodio le canzoni dell’EP sono quattro. Si parte con HADST THOU LIV'D IN DAYS OF OLD
grande ballata che traccia la strada per la successiva THE PAINS OF SLEEP. La perizia chitarristica di Bianchi
unitamente alla voce molto espressiva di Santagostino rendono queste canzoni tali e quali ad autentici affreschi
di un’epoca lontana.
A DIRGE ha un breve intro di sola & pura chitarra che è una squisitezza. Gli effetti che i TOLEKO utilizzano per le
distorsioni delle voci ce le fanno arrivare come veri e propri echi di un passato che ritorna fra le righe di vecchi
testi a narrarci di storie sopite ma mai dimenticate.
THE BALLAD OF READING JAIL porta a conclusione un lavoro che ha una caratura veramente di alto livello.
Senz’altro sono canzoni che richiedono attento ascolto e la giusta predisposizione per poter essere apprezzate per
quegli autentici gioielli che sono.
Proprio per entrare però pienamente nel nuovo lavoro dei TOLEKO ho chiesto loro la disponibilità a rispondere a
tre brevissimi quesiti e, quelle che seguono sono le loro considerazioni.
- Ci spiegate com’è nato il progetto di LIKE TWO DOOMED SHIPS THAT PASS IN STORM ?
- “LIKE TWO DOOMED SHIPS THAT PASS IN STORM” (in free download su: mediafire.com/?07iaqn5uh57277v ) è solo una parte di un progetto più grande che si intitola
“Charles T. Wooldridge”. Il progetto, che oltre all’EP comprende due album, un libro, due video e una
rappresentazione teatrale (quest’ultima la stiamo allestendo proprio in questi giorni), è nato circa due anni fa dalla volontà di raccontare una storia originale, partendo da alcune poesie dell’800 inglese. Come se i poeti
presi in considerazione (J. Keats, S.T. Coleridge, P. B. Shelley, O. Wilde…) avessero collaborato fra loro alla
stesura di una storia senza neanche saperlo.
- Indubbiamente si tratta di un lavoro di tutto livello. Chi di voi è maggiormente appassionato di queste storie
che avete musicato?
- Non c’è uno dei due che sia più appassionato dell’altro: entrambi amiamo concept album “poetici” quali:
“Tales of Mystery and Imagination” degli Alan Parsons Project; “Ferré, l'amore e la rivolta” dei Têtes de Bois;
“Non al denaro, non all'amore né al cielo” di De Andrè… entrambi siamo amanti di un certo modo di fare
poesia: O. Wilde, W. Blake, E. A. Poe, C. Baudelaire, P. Verlaine, A. Rimbaud…
- Ci spiegate in poche parole le storie che stanno dentro le quattro tracce del cd?
- In realtà la storia è una sola e racconta uno stralcio di vita di Charles T. Wooldridge (il nome è stato preso in
prestito dal condannato a morte descritto nella Ballata del Carcere di Reading di Oscar Wilde), figlio di un
ricco commerciante inglese del XIX secolo. Si parla della sua infanzia e della sua tormentata storia d’amore.
Vengono raccontate le sue speranze, le sue paure, i viaggi, la pazzia, il carcere…
COMMENTI (2)
nuovo link di mediafire:
mediafire.com/?an542j1594eza92
RECENSIONE + INTERVISTA TRATTA DA "IL TONNUTO - MUSICA SENZA BANDIERA" n°114
I TOLEKO, splendido combo composto da Matteo Santagostino e Gabriele Bianchi, sono tornati con un nuovo
progetto musicale.
Erano già stati ospiti qui, sulle pagine del TONNUTO, nei primi mesi del 2009 con un mini EP (intitolato TOLEKO)
composto da quattro canzoni. E in quell’occasione ci erano piaciuti parecchio.
Tanto che quando mi hanno mandato i file per poter ascoltare questo nuovo lavoro non ho esitato un attimo a
sistemare tutto su di un comodo dischetto per il mio lettore cd.
Il nuovo viaggio musicale che hanno intrapreso ora è molto interessante, un progetto del tutto particolare; un
lavoro che sicuramente ha dietro una grande passione per la letteratura anglosassone. Un prodotto culturale di
prima scelta dato che i testi sono ispirati alle composizioni di artisti quali Oscar Wilde, John Keats, Samuel Taylor
Coleridge e Percy Bysshe Shelley.
Anche in questo nuovo episodio le canzoni dell’EP sono quattro. Si parte con HADST THOU LIV'D IN DAYS OF OLD
grande ballata che traccia la strada per la successiva THE PAINS OF SLEEP. La perizia chitarristica di Bianchi
unitamente alla voce molto espressiva di Santagostino rendono queste canzoni tali e quali ad autentici affreschi
di un’epoca lontana.
A DIRGE ha un breve intro di sola & pura chitarra che è una squisitezza. Gli effetti che i TOLEKO utilizzano per le
distorsioni delle voci ce le fanno arrivare come veri e propri echi di un passato che ritorna fra le righe di vecchi
testi a narrarci di storie sopite ma mai dimenticate.
THE BALLAD OF READING JAIL porta a conclusione un lavoro che ha una caratura veramente di alto livello.
Senz’altro sono canzoni che richiedono attento ascolto e la giusta predisposizione per poter essere apprezzate per
quegli autentici gioielli che sono.
Proprio per entrare però pienamente nel nuovo lavoro dei TOLEKO ho chiesto loro la disponibilità a rispondere a
tre brevissimi quesiti e, quelle che seguono sono le loro considerazioni.
- Ci spiegate com’è nato il progetto di LIKE TWO DOOMED SHIPS THAT PASS IN STORM ?
- “LIKE TWO DOOMED SHIPS THAT PASS IN STORM” (in free download su:
mediafire.com/?07iaqn5uh57277v ) è solo una parte di un progetto più grande che si intitola
“Charles T. Wooldridge”. Il progetto, che oltre all’EP comprende due album, un libro, due video e una
rappresentazione teatrale (quest’ultima la stiamo allestendo proprio in questi giorni), è nato circa due anni fa dalla volontà di raccontare una storia originale, partendo da alcune poesie dell’800 inglese. Come se i poeti
presi in considerazione (J. Keats, S.T. Coleridge, P. B. Shelley, O. Wilde…) avessero collaborato fra loro alla
stesura di una storia senza neanche saperlo.
- Indubbiamente si tratta di un lavoro di tutto livello. Chi di voi è maggiormente appassionato di queste storie
che avete musicato?
- Non c’è uno dei due che sia più appassionato dell’altro: entrambi amiamo concept album “poetici” quali:
“Tales of Mystery and Imagination” degli Alan Parsons Project; “Ferré, l'amore e la rivolta” dei Têtes de Bois;
“Non al denaro, non all'amore né al cielo” di De Andrè… entrambi siamo amanti di un certo modo di fare
poesia: O. Wilde, W. Blake, E. A. Poe, C. Baudelaire, P. Verlaine, A. Rimbaud…
- Ci spiegate in poche parole le storie che stanno dentro le quattro tracce del cd?
- In realtà la storia è una sola e racconta uno stralcio di vita di Charles T. Wooldridge (il nome è stato preso in
prestito dal condannato a morte descritto nella Ballata del Carcere di Reading di Oscar Wilde), figlio di un
ricco commerciante inglese del XIX secolo. Si parla della sua infanzia e della sua tormentata storia d’amore.
Vengono raccontate le sue speranze, le sue paure, i viaggi, la pazzia, il carcere…