TESTO
Ragazzone_ Quando mi ha chiesto di prendere tutte le mie cose, i miei libri e le mutande, gli scontrini e le ciabatte, l’albero di natale finto, la coperta di pile a quadri rossi, i giubbotti estivi e i cappotti invernali, le mie impronte lasciate per terra, i miei sguardi posati dappertutto, i capelli affogati nella doccia, il sapore delle mie labbra nei frammenti di pelle impercettibile lasciata sulle forchette, io che entro nella sua vita e le do il buongiorno tutte le mattine, imparo a riconoscere il suo modo di camminare e di rispondere al telefono, lei che mi prende in giro perché mangio lentamente ma io non voglio che la cena finisca, il suo modo di arrabbiarsi e le calamite che abbiamo in tasca, la porto al cinema, le faccio la calza per la befana, la sogno la notte che la uccidono e io non la so salvare, imparo a riconoscere ad occhi chiusi il suo respiro, le misuro la pressione, la sento cantare nella stanza accanto, gli anelli lasciati sul comodino che ci ha giocato il gatto tutta la notte, le rubo il naso come si fa con i bambini, rimaniamo per ore incastrati uno nelle gambe dell’altro, dormiamo il pomeriggio senza sentirci in colpa, la riporto in macchina dopo una gita al lago e si addormenta cullata dai dossi della strada, io che mi sveglio a metà del sonno e come un cucchiaio la raccolgo come fosse un gelato per tenerla vicino mentre si scioglie, ridiamo per una sciocchezza, una chiamata di lavoro interrompe un bacio, tienimi per mano, si tengono tutti per mano / ragazzone stai tranquillo, tra cent’anni saremo grandi / chi pensavi di esser diventato, a tener lo zaino su una spalla sola / andiamo a vedere i ghiacciai, che si sciolgono / anche loro ad un tratto si lasciano andare / e come le cose che non si sanno ti nasconderesti nei frammenti di silenzio, quelle pause a cui nessuno fa caso, dove ti senti al sicuro, e un giorno di questi che non piove ma che non fa nemmeno troppo caldo ti vengo a prendere e ti porto nel bosco, ci vestiamo di fogliame come i sopravvissuti e smettiamo di parlare, basterà guardarsi negli occhi e accennare un sorriso per capire cosa siamo veramente, due scemi gnudi in mezzo a un bosco, vieni qua, vieni qua e levami il malocchio, due gocce d’olio nell’acqua, vieni qua e lavami via la paura / ragazzone stai tranquillo, tra cent’anni saremo grandi / chi pensavi di esser diventato, a tener lo zaino su una spalla sola / andiamo a vedere i ghiacciai, che si sciolgono / anche loro ad un tratto si lasciano andare.
PLAYER
Premi play per ascoltare il brano Ragazzone di Tutte le cose inutili:
DESCRIZIONE
Ragazzone racconta il farsi forza, il tirarsi su di morale, come può fare un amico e come possiamo dirci a noi stessi. Ci ricorda che siamo piccolissimi, insignificanti, e tra cent'anni saremo grandi ma morti, e che anche i grandi dolori e le piccole tragedie quotidiane col tempo svaniscono come si dissolve la brina la mattina.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Ragazzone si trova nell'album Avrai sempre un posto nel mio hard disk uscito nel 2023 per Pioggia Rossa Dischi.
---
L'articolo Tutte le cose inutili - Ragazzone testo lyric di Tutte le cose inutili è apparso su Rockit.it il 2023-10-04 18:59:16
COMMENTI