Ugo Cattabiani debutta da solista con «Il Cortigiano» - Articolo di Pierangelo Pettenati
C’è un gran fermento ai piani bassi della società parmigiana; bassi non perché inferiori ma perché lontani dal potere, dagli intrighi, dagli scandali. È il fermento dei tanti che si impegnano a fondo nei propri interessi artistici; è il fermento di chi compone per sé stesso, per dare il meglio di sé stesso cercando al tempo stesso un pubblico attento e curioso. Domani un evento in due parti dimostrerà nei fatti questo fermento: è la presentazione ufficiale de «Il Cortigiano», primo disco solista del cantante e chitarrista Ugo Cattabiani il cui titolo richiama il trattato cinquecentesco del Castiglione, un’allegoria dell’artista contemporaneo. Il suo esordio da solista arriva dopo anni passati alla guida di varie band; con gli Ottobre Scirocco, l’ultima in ordine temporale, aveva inciso il bel disco omonimo. Ora, con «Il Cortigiano», Cattabiani si presenta in prima persona mettendoci tutto il suo amore per la musica, per la canzone d’autore, per la sua terra, per la grande tradizione musicale americana. Nelle 14 canzoni del disco si trova tutto questo, espresso con la giusta dose di ironia con la quale alleggerisce ogni situazione, compresa quella della Parma attuale. […]
(Da Gazzetta di Parma, giovedì 6 ottobre 2011)
Cattabiani e Rigoletto: cantautori in showcase – Articolo di Antonio De Vanna
Si muove qualcosa sul piano dell’organizzazione dei cantautori. Rigoletto Records, consorzio di cantautori «senza denominatore comune», ha iniziato a fare rassegna dei propri artisti con la presentazione dell’album del suo ideatore, Ugo Cattabiani. Ieri il cantautore parmigiano ha tenuto uno showcase in acustico presso lo store Music Mille, dichiarando le intenzioni del progetto discografico: «Rigoletto Records nasce per coinvolgere i cantautori locali in una collaborazione “conviviale”, al fine di trovare strategie di dialogo con la discografia ufficiale». Piacevole l’assaggio del suo album, «il Cortigiano»: Cattabiani sfrutta un timbro vocale profondo per rivisitare temi del passato che possono ancora essere una metafora sorprendente delle aspirazioni del nostro contesto sociale. Sono canzoni ad impatto immediato, alternano tratti fiabeschi, scanzonati e meditativi in cadenze rauche e volute melodiche appassionate. Un sound che rievoca nell’accompagnamento di chitarra e armonica suggestioni tra Tom Waits e Piero Ciampi.
(Da La Sera di Parma, sabato 8 ottobre 2011)
Ugo Cattabiani, «Il Cortigiano» con il blues in testa - Intervista di Giulia Viviani
«Mi godo il mio dorato anonimato». Ugo Cattabiani inizia così a raccontare il suo primo disco solista, «Il Cortigiano». L’affermazione è forte: vera per chi si sente troppo selvatico per scendere a compromessi, ma anche amara, perché è innegabile che il musicista abbia di solito voglia di far conoscere agli altri la propria musica. Sarà per questo desiderio di uscire dall’anonimato senza rinunciare alla propria natura che insieme ad altri cantautori parmigiani, Ugo Cattabiani ha dato vita alla Rigoletto Records, consorzio che si propone di mettere assieme le forze dei musicisti locali per promuovere la musica cantautorale made in Parma, spesso un po’ dimenticata: «C’è un po’ d’indifferenza nella nostra terra, considerata giustamente terra della musica, ma si sa, nessuno è profeta in patria. Noi ce la mettiamo tutta, organizzando rassegne e spettacoli che ci possano far conoscere ad un pubblico curioso; siamo persone che scrivono canzoni essenzialmente per sé stesse, ma forse facendolo riusciamo anche a toccare temi universali». La figura del cortigiano evocata nel titolo è per Cattabiani un’allegoria dell’artista contemporaneo che fa fatica ad emergere con le proprie forze: «C’è una disapprovazione di fondo per chi scende a compressi ma in un certo senso c’è anche comprensione. Il cortigiano è una persona bipolare, da una parte conformista, dall’altra artista; per tratteggiare questa figura mi sono ispirato al trattato cinquecentesco del Castiglione». Quattordici tracce molto diverse tra loro: un vero e proprio percorso che passa dalla periferia, alla Locanda del Trinchetto, attraversando le vie di Parma con i suoi cantieri, fino all’intimo di una cameretta adolescenziale. In mezzo ci stanno personaggi veri o verosimili, Lo straniero, Penny Lane con il suo «mondo in tasca», gli eroi Cieri e Picelli, e i soliti stringimano e prestanome di contemporanea ispirazione. A snocciolare personaggi e situazioni è la voce intensa di Ugo Cattabiani, affascinato dalla grande tradizione musicale americana, con il blues in testa e nelle vene: «Il blues è un sogno più che un’ispirazione. Tra i miei ascolti ci sono Tom Waits, Rolling Stones, più recentemente Bob Dylan e il folk americano, e tra gli italiani Capossela, Rino Gaetano e Piero Ciampi». […]
(Da ParmaGiornoeNotte – inserto della Gazzetta di Parma, venerdì 14 ottobre 2011)
COMMENTI