RESPIRA

"Respira" è il racconto attraverso le canzoni, di una storia realmente accaduta.
Sfumature di un periodo della vita in cui vuoi solo tornare a respirare.
Questo disco infatti è stato scritto circa tre anni fa e tenuto in un cassetto a maturare.
Questo fino a quando c'è stata l'urgenza di uscire con qualcosa di vivo, di utile per chi ha provato sulla pelle quelle sensazioni di smarrimento e delusione dopo la fine di una vera storia d'amore.

Ugo Fagioli è un polistrumentista che ha suonato con THE TOCSINS (con i quali ha inciso un disco e suonato all'Heineken Jammin Festival) e come chitarrista per i MATRIOSKA durante il tour di "Bugie" (ultimo loro disco).

In "Respira" c'è tutto quello che aveva dentro Ugo Fagioli in due mesi passati chiuso in una sala prove a scrivere.
Decide di fare tutto da solo: scrive parole, musica e arrangiamenti.

La sensibilità e gli ascolti si sentono distintamente.
Le tensioni all'interno delle canzoni vengono liberate in modo chiaro, senza nascondersi dietro a suoni finti o campionati.

È un disco sincero, è la crescita della consapevolezza di mettersi a nudo per la prima volta.
Un disco che è fatto di canzoni d'autore, dal pop, dalle chitarre acide che si perdono nei loop di percussioni e tastiere.
Un mix di sonorità che lo hanno cresciuto durante tutti questi anni e che si è ritrovato non guardando alla storia della musica italiana, ma a qualcosa che prende una direzione diversa, unica e fresca.
Quello che rimane sempre nell'aria però, sono le influenze preferite dai maledetti: le influenze del blues.

Le produzioni sono state tutte curate da Ugo Fagioli.
Con lui, in studio, si aggiungono: Massimo Costa (BAFFOS, THE TOCSINS), Nicole Davòli, Lorenzo Lucchi (FLOYD MACHINE), Francesco Lucchi (INDACO, GOBBI) e Giuseppe Bonomo (MATRIOSKA, F. GRAZIANI).

Il mix è stato fatto a cura di Andrea Cola (SUNDAY MORNING) allo Stonebridge Studio e il master è stato realizzato da Giovanni Versari a La maestà Matering Studio (Muse, Afterhours ecc).

"Respira" è un disco di Ugo Fagioli, ma dietro di lui c'è un insieme di persone che si sono messe in gioco e che hanno prestato la loro arte per qualcosa di unico.
Le ombre, le paure, la consapevolezza di essere soli, vengono fuori durante questo viaggio. O forse, è solo il capire che "diventare grandi, è una fatica".