Spiriti-guardiani posti a protezione di un'area geografica, numi tutelari di una comunità secondo la religione shintoista, gli Ujigami danno il titolo al nuovo album degli Ujig, quartetto formato da Edoardo Maggioni (piano, tastiere, moog), Marco Leo (chitarra), Konstantin Kräutler (batteria) e Cesare Pizzetti (basso, contrabbasso).
"Durante la pandemia la vita quotidiana è cambiata e si è concentrata all'interno della famiglia, nel bene e nel male. Il concetto di 'protezione' si è radicalmente trasformato, ed essendo la musica parte integrante della nostra vita il nuovo album rappresenta anche un appello alla salvaguardia della musica stessa e della creatività", commenta Marco Leo.
Nate dopo due anni di intenso lavoro e masterizzate ai londinesi Abbey Road Studios, le composizioni di Ujigami si snodano tra tempi dispari (Mea e Pau, Yugen, Pokemon Shock), orchestrazioni sinfoniche con la Bow Tie Orchestra (Pojhoinen, Odota), sintesi sonore tra atmosfere nordafricane che rimandano ai Weather Report e al Syndicate di Zawinul (Gnawa), ibridi tra tradizione e sperimentazione (Ehiku, Tano, quest'ultima con il fuoriclasse Fabrizio Bosso).
'Crediamo profondamente che la musica debba essere creata da uomini per gli uomini, e non semplicemente generata dai computer. In questo modo, il rischio è quello di far diventare il ritmo una questione meccanica opposta al ritmo umano, cioè al battito cardiaco. La natura della musica è opposta al semplice concetto di intrattenimento e pensiamo sia fondamentale per la salute intellettuale e spirituale dell'uomo, è uno strumento nelle sue mani per riunirsi alla bellezza universale.'
Pubblicato dalla Luminol Records, eclettica label italiana che fa della sperimentazione tra generi musicali e forme d'arte un modo originale per interpretare la realtà, Ujigami è un viaggio affascinante che unisce tecnica musicale a melodia compositiva, con l'auspicio che 'la musica possa essere considerata una sola entità a prescindere dalle deviazioni estetiche prese nello svolgersi del tempo'.
Anche alcuni titoli delle composizioni, mutuati da lingue di culture lontane, sono carichi di significato. Da Mea e Pau (le cose devono finire in hawaiano) al giapponese Yugen (una parola che esprime lo stupore quando si coglie la meraviglia del Creato), fino alle parole finlandesi Pohjoinen (nord) e Odota (attesa).
Ujigami
Ujig
Descrizione
Credits
Edoardo Maggioni (piano, tastiere, moog)
Marco Leo (chitarra)
Konstantin Kräutler (batteria)
Cesare Pizzetti (basso, contrabbasso)
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