Ognuno di noi si porta dentro un piccolo vuoto, e ognuno di noi cerca di riempirlo con qualcosa. Il mio vuoto è mia mamma, e questa è una canzone dedicata a lei ma che non parla di lei.
“Mamma” è una canzone che parla di quello che mi è rimasto dopo che lei se ne è andata per sempre. Parla di come si sono adattati il mio corpo, il mio cuore e la mia mente, per sopravvivere e poter rimanere sulla Terra.
Nella vita a volte ci si imbatte in disgrazie così grandi che diventano storie segrete, che tutti sanno ma che nessuno ne vuole parlare perché giustamente troppo sofferte, troppo grandi per noi.
Ecco che quindi noi ci adattiamo ad indossare i nostri segreti, ci facciamo amicizia, cerchiamo i punti meno spigolosi dove poter appoggiarci la testa e magari sentire ancora il calore del grembo materno. Noi ci adattiamo perché l’istinto di sopravvivenza è sempre il più forte.
Le parole utilizzate nel testo possono sembrare fredde o ciniche, ma sono solo il risultato della maturazione di un dolore portato dentro per più di vent’anni. Non sono parole che esprimono un senso di nostalgia, di resa o di sconforto, non descrivono un sentimento preciso ma sono parole che vanno a descrivere il vuoto. Il vuoto non ha né colore né odore, ma contiene soltanto delle domande, pensieri precisi, giusti o sbagliati che siano e contiene anche le persone che come me sono rimaste a cercare di colmare questo spazio che abbiamo in condivisione.
Mamma
unadasola
Descrizione
Credits
Francesco Tommasi: chitarra, testo, composizione, voce
Arianna Lorenzi: synth, composizione
Andrea Beninati: violoncello
Gianmarco Silvi: violino
Emma Nolde: produzione
Andrea Pachetti: produzione
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