Descrizione

End Of The World si riferisce alla città abitata più a sud del mondo: una piccola città all'estremità meridionale della Terra del Fuoco chiamata Ushuaia. Ma anche se questo piccolo villaggio della Patagonia è conosciuto come "Fin Del Mundo", è solo una delle tante estremità del mondo sparse per il globo. Il concept dell'album è nato durante un viaggio di un anno attraverso l'intero continente americano, dalla Patagonia all'Alaska e (quasi) tutto ciò che sta nel mezzo. Più di 100.000 miglia percorse dall'artista con i più svariati mezzi di trasporto, dall'autostop alle barche a vela, dalle navi cargo alle motociclette

Ecco perché "End Of The World" è una tale miscellanea sonora: perché ogni canzone ha le sue precise coordinate GPS, luoghi in cui Ushuaia ha vissuto esperienze che hanno segnato particolarmente il suo viaggio. Così l'ascoltatore viene trasportato in un'esplorazione sonora dal canto delle sirene della Patagonia, da una tromba cool jazz suonata in una segheria abbandonata di New Orleans, dalle percussioni tribali di Rio De Janeiro, da un banjo notturno suonato lungo le mangrovie del Bayou e da molte altre influenze musicali che si intrecciano in ogni brano.

L'album è concettualmente diviso in due capitoli. Il primo, intitolato "Far From Any Roads", è ispirato ai grandi spazi aperti come scogliere, deserti, oceani e pianure infinite. Il suo suono è un mix inaspettato di indie, folk ed elettronica, dove gli strati di synth si mescolano a strumenti acustici grezzi. Il secondo capitolo, "Concrete Jungles", è dedicato alle grandi città. Il suono diventa più urbano, spaziando dall'Hip Hop all'RnB e dalla Ballata al Soul.

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