TESTO
TURBATURE
vaporare del fiato, trovarsi su un altro molo
erba scura come un bimbo nato da fango molle
al tramonto ebbi udito il mio nome
applaudito da tutti loro
odore delle foglie bagnate
profumo delle foglie
le crepe delle rocce marine
gli umori delle fogne
mille isole forgiate in ferro, ulula la fiamma
sedimenti, fondamenta di nuove città nodose
il rude lavoro, il canto allegro, grato sapore di
cibo antico, tavole di marmo rame piombo zinco
metalli virili, echi nelle tu(r)bature vuote
rosse terre ampie assolate, arse come le
tremila lingue ricordate da milioni di parole
bere lo spazio a grandi sorsate
cibarsi di minuti a palate
la spiga bruna e il vento sottile
l'odore delle rocce marine
[liberamente ispirato a “Foglie d’erba” (1855) di W. Whitman]
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DESCRIZIONE
Il ricordo sbiadito di una vita trascorsa a forgiare condutture e plasmare metalli, narrato da uno spirito eroico che vaga tra l’alternarsi delle stagioni. Liberamente ispirato alla raccolta Foglie d’erba (1855) di Walt Whitman.
CREDITS
Musica: F. L. La Russa, V. Mirone | Testo: V. Mirone
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Turbature si trova nell'album ALTRI MONDI uscito nel 2016 per Almendra Music.
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L'articolo UTVEGGI - Turbature testo lyric di UTVEGGI è apparso su Rockit.it il 2017-01-23 05:00:22
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