Il nuovo album, “la carne.”, nei negozi dal 5 giugno. Prefazione di Massimiliano Parente.
«Io non scrivo prefazioni, neppure a pagamento», era un mio principio incorruttibile, da scrittore assediato da autori mediocri in cerca di approvazione e pacche sulle spalle, almeno prima che incontrassi il gruppo Valentina Dorme e Mario Pigozzo Favero, il quale, sfacciatissimo e paraculo, mi disse «Va bene per i libri, ma per un album no?». «Solo se canta Dolcenera» buttai lì, tanto per togliermelo dai coglioni sfruttando il mio noto e teatralizzato innamoramento per Dolcenera, concepito da quando fui inviato speciale a Sanremo e qualcosa di tormentato dovevo pur inventarmi. Invece, questo disgraziato di Favero, avendo capito la mia importanza storica nella letteratura, mi ha fatto ascoltare il suo lavoro, e con mia grande sorpresa non vi ho trovato nulla di consolatorio, nulla di ovvio, nulla di ammiccante. Perché non canta Dolcenera, canta Mario, e a differenza del finto amore per Dolcenera…
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