Descrizione

“Colmare - scrive il poeta Julian Zhara - è la distanza tra due corpi che si attraggono, tra i ricordi e il presente, il dolore e le risate che non hanno un perché – che significano essere vivi. Gli orizzonti musicali, umani di Ventidue si sciolgono come certe giornate cielo e mare e la solitudine non ha più senso perché quanto diciamo io è già altro e ognuno, tuffandosi nelle canzoni, può sentire il battito del proprio cuore.

Il viaggio che intraprende Ventidue è verso una meta che non sappiamo ma ci invita a spogliarci delle paure e seguirlo perché spostandosi ci avviciniamo di più a noi stessi. Non ha genere questo album. L’io che parla è un soggetto maschile, femminile, un soggetto neutro eppure, come l’acqua limpida, ci aiuta a specchiarci e vedere lì una nostra nuova essenza che pensavamo imperscrutabile.”

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