“…e ti proteggerò dal Jazz” è il titolo del secondo album dei Verlaine, band torinese che si ripresenta al grande pubblico con un lavoro brillante, eccentrico, particolare, fuori dagli schemi a cui siamo abituati. Già il titolo lascia libero spazio alle interpretazioni più varie: perché proteggersi dal Jazz come se fosse un nemico pronto a insinuarsi nelle vite altrui? Trapela un pizzico d’ironia che vuol sottolineare un certo modo di fare musica più predisposto al virtuosismo e da cui i Verlaine si distaccano mettendo le cose in chiaro dall’inizio.
Cosa ce ne frega dello stile
Abbiamo labbra screpolate
Sorridiamo molto poco dentro scarpe demodè
In versi come questi troviamo il manifesto di una band tutta da scoprire: visioni oniriche e ammalianti.
Di difficile catalogazione si definiscono “una terza via del cantautorato italiano”: non cantautori ibernati nel 1972 e né una rock band. I Verlaine sono poetici, introspettivi, votati a una scrittura capace di descrivere con concetti, anche a volte scollegati, mondi interiori, amori difficili, lontananze, scenari europei, crisi interiori ed esteriori, precarietà.
Suoni e immagini: perché spesso è proprio dalla musica che nascono le visioni migliori ed è questa una delle caratteristiche fondamentali dell’opera dei Verlaine.
Ognuna delle undici tracce di “…e ti proteggerò dal jazz” è una storia che disegna davanti ai nostri occhi piccoli scenari romantici e fuori dal tempo, come se fossero pellicole i cui protagonisti, bohemiennes degli anni ‘00, come in un film di Germi con i buoni a prendere mazzate e sognare la neve francese, vivono le loro emozioni; emozioni, tristezze, speranze che facilmente saranno anche le tue. Gli arrangiamenti ricchi, con l’aggiunta di piano, archi, fiati, aiutano a tessere le trame sognanti e a dare enfasi ai momenti più profondi e scuri. Un album
pervaso da un’armonia e da un candore malinconico che a volte viene ricoperto da una leggera penombra metafora dei turbamenti dell’anima. Un album che una volta ascoltato diventa colonna sonora delle riessioni interiori di ognuno di noi.
...e ti proteggerò dal jazz
Verlaine
Descrizione
Credits
“…e ti proteggerò dal Jazz” è stato prodotto, registrato e mixato da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione) nell'estate 2012.
Masterizzato a Officina Sonora (TO).
Hanno collaborato:
Ilaria D'angelis degli A toys orchestra: cori
Niccolò Bosio: fisarmonica
Enrico Allavena: trombone
Gigi Giancursi: tastierine colpo grosso
Giotto Napolitano: tromba
I Verlaine sono :
Andrea: viola, tastiere, cori
Cito: chitarre elettriche e acustiche, piano, tastiere
Chiodo: batteria, loop station
Dani: voce, testi, chitarre elettriche, rumori
Giorgio: chitarre elettriche e acustiche, ukulele
Mauri: basso, cori
COMMENTI (5)
l'amore :-D
è morto molina...che cazzo!!! rimangono solo più hayden, sparo e jurado.
Molto bene! Saluggia ,Garrincia,chetamina e beaujolais..al primo ascolto mi sono direttamente entrati nell'inconscio......Bravi!
complimenti... è un disco che lascia senza fiato
:-)