Registrato tra i mesi si novembre e dicembre 2012, quest'album si può definire come un sequel di “Wet Pain” (riprendendone i temi e alcuni suoni), ma anche come la chiusura di un capitolo.
“Shipwrecks” sta per “naufragi”, una metafora usata qui per descrivere delle situazioni in cui è necessario mettere in discussione tutto per sopravvivere (come la fine di una storia d'amore). Cosa tenere, cosa lasciar andare, in sostanza si tratta di prendere delle decisioni fondamentali. Quello che si “guadagna” poi alla fine di un naufragio è un nuovo punto di vista sulle cose, si torna nel mondo con una nuova pelle, si è più inclini a non trattenere le cose inutili e più grati verso quello che si ha e che la vita offre.
I testi possono essere visti come dei dialoghi tra due persone che si tramutano poi in dialoghi interiori. Ci sono delle citazioni di testi Sufi, immagini surreali/oniriche ispirate dalle letture e dai film di Jodorowsky e da poeti surrealisti come Paul Eluard.
Il disco racchiude e mescola in qualche modo quasi tutte le ispirazioni sonore che hanno accompagnato i Videodreams dagli inizi ad oggi, oltre alla riscoperta di band come Cocteau Twins, Low e Portishead.
Shipwrecks
Videodreams
Descrizione
Credits
Registrato a: EDAC Studio (Como) e Ghost Studios (Varese)
Da: Enrico Mangione
Assistente di studio: Davide Lasala
Mix/Master: Valentino Cimenti
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Filippo Marra: chitarre, organi, synth, voce.
Marco Marra: batteria, voce.
Lucia Violetta Gasti: organi, synth.
COMMENTI (1)
questo disco mi piace troppo lo ascolto già da un pò!!!!