Dire Bene e Dire Male

“Dire Bene e Dire Male” è un brano che parla di consapevolezza da raggiungere in piccoli passi, di equilibrio, di prospettive e di incomunicabilità.
È la comprensione che la risposta non è mai solo da una parte e che stare in equilibrio non per forza significa trovare una centratura perenne ma, come dice il brano stesso, galleggiare.
E proprio la consapevolezza diventa il tema centrale. Una consapevolezza che non deriva da una spasmodica ricerca di controllo nei confronti della propria vita, e nemmeno dall’assecondare delle credenze, dei modi di fare e/o pensare che ci appartenevano e magari oggi non ci appartengono più, ma dall’approfondire una dolorosa ma necessaria e costante conoscenza con se stessi.
Interrompere il silenzio e permettersi di ascoltarsi e di lasciare che alcune cose vadano come devono, non è una perdita di controllo della propria vita, ma un abbandono dell’ossessione che delle volte proviamo nei confronti della vita stessa e degli eventi.
Un altro concetto importante del brano è la prospettiva che si assume nel guardare un evento, un rapporto, qualsiasi cosa. Delle volte ci si concentra sulla minuziosità delle cose, senza concedersi di allargare la prospettiva. Guardare le cose da una prospettiva più ampia a volte permette di respirare meglio, di avere un quadro più chiaro, di fermarsi un attimo a riflettere.
Questo oscillare tra un costante confronto con se stessi e una prospettiva più larga sono le chiavi di questo brano.
In definitiva, come dice il ritornello, bisogna accogliere il mare, chiudere gli occhi, ascoltarsi e percepire una prospettiva più ampia, solo a quel punto cielo e mare non sembreranno più così distanti ed anche il rapporto con gli altri sarà più decifrabile.