Lasciare le cose a metà

Lasciare le cose a metà è un brano in cui ci si ferma a fare il punto della situazione, dopo aver vissuto e metabolizzato un avvenimento doloroso. Parla del momento in cui si comprende che per un buon periodo della propria vita ci si è lasciati andare ad un senso di vuoto, di assenza da se stessi. È quel momento doloroso ma necessario in cui ci si guarda dall’esterno e ci si vede a terra, con la difficoltà di fare un passo, indietro o in avanti che sia. Da questo deriva il titolo lasciare le cose a metà. Infatti all’interno del brano è presente spesso il concetto del mezzo e della metà, contestualizzato in diverse situazioni: la mezza sigaretta, stare in mezzo tra le nuvole che sono a mezz’aria e l’erba, lasciare un corpo mezzo addormentato, le ore due e mezza e così via.
La metafora principale è espressa tramite l’immagine del bicchiere lasciato a metà insieme al modo di dire del “bersi” qualcosa, inteso come crederci, mantenere viva la speranza. In questo senso, il brano racconta l’illusione del “bersi” qualcosa ma alla fine lasciare a metà – perdere la fiducia – per l’ennesima volta.
È un brano che parla di momenti di stallo, di non sapere come proseguire, del sentirsi distaccati dal proprio corpo.
È la descrizione dell’esatto momento in cui si giunge alla conclusione di non stare bene, accettando la propria condizione di sofferenza come un passaggio utile nel processo di guarigione, con la consapevolezza che proprio il momento in cui si smette di fingere a se stessi determina una risalita consapevole, funzionale e duratura.